Per toracoscopia videoassistita si intende una tecnica scarsamente invasiva che consente, attraverso l’impiego di endoscopi rigidi, di visualizzare la cavità toracica e le strutture in essa contenute. L’utilizzo del primo endoscopio rigido a livello del torace, un cistoscopio modificato, è stato descritto da Jacobaeus nel 1910, nel tentativo di visualizzare in un uomo le lesioni polmonari indotte dalla tubercolosi.1 Da quel monento l’endoscopio rigido in medicina umana è stato usato solo sporadicamente, poiché lo sviluppo degli antibiotici e il miglioramento delle tecniche chirurgiche ed anestetiche hanno sicuramente favorito metodiche chirurgiche più invasive, come la toracotomia. Tuttavia negli ultimi anni, in medicina umana, la toracoscopia ha ricevuto un rinnovo significativo d’attenzione, considerato il grande sforzo che la medicina sta facendo nello studio di metodiche chirurgiche sempre meno invasive. In umana, ormai, questa procedura è usata normalmente come strumento diagnostico, ed occasionalmente anche per il trattamento di patologie che coinvolgano lo spazio pleurico.2,3,4 Tutto questo grazie allo sviluppo di nuove e più sofisticate tecnologie quali microcamere ad alta risoluzione e fonti di luce e cavi ottici più efficienti. Questo ha consentito, infatti, di ottenere immagini sempre più nitide e chiare, permettendo di fare della toracoscopia, quale semplice procedura diagnostica, anche un valido ausilio terapeutico.5 I vantaggi di questa tecnica, soprattutto quando utilizzata come trattamento definitivo di certe patologie, sono notevoli rispetto alle procedure tradizionali a torace aperto. L’approccio minimamente invasivo, infatti, riduce notevolmente il trauma chirurgico, favorendo una scarsa esposizione del campo operatorio all’ambiente esterno, una riduzione del dolore postoperatorio, una più breve convalescenza e un ritorno più rapido alla normale attività fisica del paziente.5,6,7,8 In chirurgia umana la toracoscopia si utilizza per la diagnosi di malattie e danni traumatici a carico di pleure, trachea, polmoni, esofago, cuore, pericardio, diaframma, linfonodi, dotti, nervi, vasi e vertebre. In più, risulta un utile strumento per interventi di chirurgia non invasiva del torace quali lobectomia polmonare, drenaggio di ascessi spinali, esofagectomia, pericardiectomia, legatura del dotto arterioso persistente, risoluzione di anomalie dell’anello vascolare, simpatectomia, vagotomia, erniorrafia, trattamento delle fistole broncopleuriche, del chilotorace, dello pneumotorace spontaneo, di ernie del disco intervertebrale e di danni traumatici al torace. Viene inoltre utilizzata per le biopsie di linfonodi e altri tessuti come polmoni, masse mediastiniche e corpi vertebrali. 9,10 In letteratura il primo riferimento alla toracoscopia applicata alla medicina veterinaria è del 1983, ad opera di Bauer e Thomas.11 Negli anni successivi cominciò a mostrarsi interesse per questa procedura tra i chirurghi veterinari, scontrandosi comunque con grosse difficoltà di tipo sia economico, per il costo non indifferente della strumentazione, che di preparazione degli stessi chirurghi. In medicina veterinaria la tecnica è stata usata per l’osservazione della cavità pleurica e delle strutture all’interno del torace, per raccogliere biopsie e per alcune tipologie di interventi chirurgici su cani, gatti e cavalli. 12,13,14 Le procedure toracoscopiche che si sono realizzate finora nel cane, includono pericardiectomia, lobectomia polmonare, risoluzione del dotto arterioso persistente, legatura del dotto toracico, fenestrazione discale toracica, erniorrafia diaframmatica e trattamento dell’acalasia esofagea. 7,15,16,17,18 L’applicazione sempre più ampia della toracoscopia in medicina veterinaria, soprattutto per interventi di pericardiectomia, è sicuramente una diretta estensione dell’uso di questa tecnica in medicina umana. La toracoscopia videoassistita non è certamente in grado di rimpiazzare le tradizionali procedure chirurgiche a torace aperto, ma sicuramente risponde a quella tendenza, ormai consolidata in tutti i campi della medicina, di puntare all’utilizzo di tecniche chirurgiche sempre meno invasive. Lo scopo di questo lavoro è quello di descrivere la strumentazione, le indicazioni e controindicazioni, le principali tecniche chirurgiche, i vantaggi, gli svantaggi e le complicazioni della toracoscopia in medicina veterinaria.

TORACOSCOPIA VIDEOASSISTITA

BUFALARI, Antonello
2009

Abstract

Per toracoscopia videoassistita si intende una tecnica scarsamente invasiva che consente, attraverso l’impiego di endoscopi rigidi, di visualizzare la cavità toracica e le strutture in essa contenute. L’utilizzo del primo endoscopio rigido a livello del torace, un cistoscopio modificato, è stato descritto da Jacobaeus nel 1910, nel tentativo di visualizzare in un uomo le lesioni polmonari indotte dalla tubercolosi.1 Da quel monento l’endoscopio rigido in medicina umana è stato usato solo sporadicamente, poiché lo sviluppo degli antibiotici e il miglioramento delle tecniche chirurgiche ed anestetiche hanno sicuramente favorito metodiche chirurgiche più invasive, come la toracotomia. Tuttavia negli ultimi anni, in medicina umana, la toracoscopia ha ricevuto un rinnovo significativo d’attenzione, considerato il grande sforzo che la medicina sta facendo nello studio di metodiche chirurgiche sempre meno invasive. In umana, ormai, questa procedura è usata normalmente come strumento diagnostico, ed occasionalmente anche per il trattamento di patologie che coinvolgano lo spazio pleurico.2,3,4 Tutto questo grazie allo sviluppo di nuove e più sofisticate tecnologie quali microcamere ad alta risoluzione e fonti di luce e cavi ottici più efficienti. Questo ha consentito, infatti, di ottenere immagini sempre più nitide e chiare, permettendo di fare della toracoscopia, quale semplice procedura diagnostica, anche un valido ausilio terapeutico.5 I vantaggi di questa tecnica, soprattutto quando utilizzata come trattamento definitivo di certe patologie, sono notevoli rispetto alle procedure tradizionali a torace aperto. L’approccio minimamente invasivo, infatti, riduce notevolmente il trauma chirurgico, favorendo una scarsa esposizione del campo operatorio all’ambiente esterno, una riduzione del dolore postoperatorio, una più breve convalescenza e un ritorno più rapido alla normale attività fisica del paziente.5,6,7,8 In chirurgia umana la toracoscopia si utilizza per la diagnosi di malattie e danni traumatici a carico di pleure, trachea, polmoni, esofago, cuore, pericardio, diaframma, linfonodi, dotti, nervi, vasi e vertebre. In più, risulta un utile strumento per interventi di chirurgia non invasiva del torace quali lobectomia polmonare, drenaggio di ascessi spinali, esofagectomia, pericardiectomia, legatura del dotto arterioso persistente, risoluzione di anomalie dell’anello vascolare, simpatectomia, vagotomia, erniorrafia, trattamento delle fistole broncopleuriche, del chilotorace, dello pneumotorace spontaneo, di ernie del disco intervertebrale e di danni traumatici al torace. Viene inoltre utilizzata per le biopsie di linfonodi e altri tessuti come polmoni, masse mediastiniche e corpi vertebrali. 9,10 In letteratura il primo riferimento alla toracoscopia applicata alla medicina veterinaria è del 1983, ad opera di Bauer e Thomas.11 Negli anni successivi cominciò a mostrarsi interesse per questa procedura tra i chirurghi veterinari, scontrandosi comunque con grosse difficoltà di tipo sia economico, per il costo non indifferente della strumentazione, che di preparazione degli stessi chirurghi. In medicina veterinaria la tecnica è stata usata per l’osservazione della cavità pleurica e delle strutture all’interno del torace, per raccogliere biopsie e per alcune tipologie di interventi chirurgici su cani, gatti e cavalli. 12,13,14 Le procedure toracoscopiche che si sono realizzate finora nel cane, includono pericardiectomia, lobectomia polmonare, risoluzione del dotto arterioso persistente, legatura del dotto toracico, fenestrazione discale toracica, erniorrafia diaframmatica e trattamento dell’acalasia esofagea. 7,15,16,17,18 L’applicazione sempre più ampia della toracoscopia in medicina veterinaria, soprattutto per interventi di pericardiectomia, è sicuramente una diretta estensione dell’uso di questa tecnica in medicina umana. La toracoscopia videoassistita non è certamente in grado di rimpiazzare le tradizionali procedure chirurgiche a torace aperto, ma sicuramente risponde a quella tendenza, ormai consolidata in tutti i campi della medicina, di puntare all’utilizzo di tecniche chirurgiche sempre meno invasive. Lo scopo di questo lavoro è quello di descrivere la strumentazione, le indicazioni e controindicazioni, le principali tecniche chirurgiche, i vantaggi, gli svantaggi e le complicazioni della toracoscopia in medicina veterinaria.
2009
9788895033242
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/133839
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