Il decreto 770 del 1966 introduceva in Romania la più restrittiva legislazione in Europa sull’interruzione di gravidanza. L’adozione di questa normativa fu giustificata dal regime di Nicolae Ceauşescu sulla base del fatto che, come recitava il preambolo, l’aborto rappresentava «un atto con gravi conseguenze sulla salute delle donne e sulla crescita naturale della popolazione». La tutela della salute fu invocata a più riprese dal regime per tenere sotto controllo le donne in età fertile e il personale medico. Essa fu però usata strumentalmente perché si realizzasse la seconda esigenza, quella a cui il dittatore romeno teneva di più, ovvero la crescita della popolazione. La prevalenza delle esigenze ideologiche del regime su quelle della salvaguardia della popolazione fu anche dimostrata dal modo in cui fu affrontata la piaga dell’abbandono dei minori, in buona misura conseguenza proprio della legislazione restrittiva sull’interruzione di gravidanza. Prevalse nell’assistenza ai bambini orfani o abbandonati la logica dell’inserimento nel ciclo produttivo più che la cura delle loro condizioni psicologiche e fisiche, con conseguenze drammatiche di lungo periodo.

La tutela della salute in maternità nella Romania di Ceausescu. Tra propaganda e coercizione.

COSTANTINI, EMANUELA
2015

Abstract

Il decreto 770 del 1966 introduceva in Romania la più restrittiva legislazione in Europa sull’interruzione di gravidanza. L’adozione di questa normativa fu giustificata dal regime di Nicolae Ceauşescu sulla base del fatto che, come recitava il preambolo, l’aborto rappresentava «un atto con gravi conseguenze sulla salute delle donne e sulla crescita naturale della popolazione». La tutela della salute fu invocata a più riprese dal regime per tenere sotto controllo le donne in età fertile e il personale medico. Essa fu però usata strumentalmente perché si realizzasse la seconda esigenza, quella a cui il dittatore romeno teneva di più, ovvero la crescita della popolazione. La prevalenza delle esigenze ideologiche del regime su quelle della salvaguardia della popolazione fu anche dimostrata dal modo in cui fu affrontata la piaga dell’abbandono dei minori, in buona misura conseguenza proprio della legislazione restrittiva sull’interruzione di gravidanza. Prevalse nell’assistenza ai bambini orfani o abbandonati la logica dell’inserimento nel ciclo produttivo più che la cura delle loro condizioni psicologiche e fisiche, con conseguenze drammatiche di lungo periodo.
2015
9788855705530
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1360452
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