L’idea di fondo alla base dell’ipotesi di trasformazione urbana, vista la dimensione dell’area, la sua posizione strategica in ‘mezzo’ ad importanti infrastrutture viarie, ma soprattutto viste le importanti quantità volumetriche in gioco, è mettere a punto una strategia progettuale sufficientemente flessibile ed economicamente vincente, in grado di favorire la costruzione di un pezzo di città ad alta efficienza SOCIALE e basso impatto AMBIENTALE. La filosofia dell’intervento persegue la valorizzazione del contesto: sia in termini di principi insediativi (direzioni e matrici urbane) e sia in relazione alle emergenze ambientali che vengono ‘riammagliate’ e potenziate, tramite parchi urbani e nuove aree verdi. Le scelte si basano su due principali obiettivi: a. REALIZZARE strutture di servizio alle aree logistiche (interportuali, di servizio, etc) immerse in un ‘luogo’ per la produzione di energie rinnovabili; un luogo ‘aperto’ nel quale fare convivere funzioni a scala urbana e ambientalmente sostenibili (gommista, officina, uffici, relax, servizi) con funzioni a scala territoriale quali il landmark (centrale a biomasse integrata con una vertical farm collegata con la struttura a ponte Pavesi) e la nuova stazione collegata ai nuovi parcheggi, al parco attrezzato ed alla rete dei percorsi pedonali e ciclabili. b. ELABORARE una strategia di fattibilità tecnico economica costituita da nuclei autonomi (ridurre il consumo di territorio), realizzabili per stralci e atti a garantire al processo di trasformazione significativi margini di flessibilità e fattibilità economica, assecondando le logiche di mercato (sia le strutture industriali che gli edifici per uffici sono pensati e collocati in modo tale da poter essere realizzati a step); Dal punto di vista dei principi insediativi, la proposta si basa su quattro criteri: 1. assumere dal contesto le leggi di ‘crescita’ urbana; 2. integrare il ‘nuovo con l’esistente, tramite il disegno di due ‘insule’; 2. ricomporre e compattare le nuove edificazioni con l’esistente al fine di ridurre il consumo di territorio; 4. migliorare l’accessibilità e razionalizzare l’armatura viaria e ferroviaria al fine di ridurre al minimo la presenza di nuove infrastrutture. Per cogliere i quattro obiettivi, il progetto si struttura attraverso la sovrapposizione/composizione di tre ‘figure’ a scala territoriale: - la piccola insula (unione tra le strutture dell’interporto esistente, il landmark, la struttura a cavalcavia del Pavesi, la nuova struttura per i servizi interportuali) e caratterizzata da una matrice/direzione nord/sud; - il sistema del verde e dell’acqua (parco, orti, aree verdi, spazi ludici, percorsi ed aree pedonali); - la grande insula (unione tra le strutture industriali dell’interporto, la nuova stazione e le strutture per il terziario avanzato) e caratterizzata da una matrice leggermente orientata verso nordovest/sudest, memore dei tracciati agricoli e del sistema di drenaggio dei campi.
PROGETTO Architettonico elaborato per il CONCORSO INTERNAZIONALE ‘Una Porta per NOVARA’, Giugno 2012 - sviluppo dell'interporto e riqualificazione aree contermini site a nord est. Novara, bandito dal Comune di Novara, Camera di Commercio di Novara e CIM S.p.A - (Commissione giudicatrice: Prof. Arch. Rocco Curto (Presidente), Prof. Arch. Michele Arnaboldi, Prof. Arch. Carlo Alberto Barbieri, Arch. Massimo Gallione, Prof. Arch. Claudio Germak, Arch. Paolo Monsù, Prof.ssa Arch. Ilaria Valente) - PROGETTO Vincitore (in qualità di CAPOGRUPPO) del TERZO Premio, con MENZIONE.
VERDUCCI, Paolo
2012
Abstract
L’idea di fondo alla base dell’ipotesi di trasformazione urbana, vista la dimensione dell’area, la sua posizione strategica in ‘mezzo’ ad importanti infrastrutture viarie, ma soprattutto viste le importanti quantità volumetriche in gioco, è mettere a punto una strategia progettuale sufficientemente flessibile ed economicamente vincente, in grado di favorire la costruzione di un pezzo di città ad alta efficienza SOCIALE e basso impatto AMBIENTALE. La filosofia dell’intervento persegue la valorizzazione del contesto: sia in termini di principi insediativi (direzioni e matrici urbane) e sia in relazione alle emergenze ambientali che vengono ‘riammagliate’ e potenziate, tramite parchi urbani e nuove aree verdi. Le scelte si basano su due principali obiettivi: a. REALIZZARE strutture di servizio alle aree logistiche (interportuali, di servizio, etc) immerse in un ‘luogo’ per la produzione di energie rinnovabili; un luogo ‘aperto’ nel quale fare convivere funzioni a scala urbana e ambientalmente sostenibili (gommista, officina, uffici, relax, servizi) con funzioni a scala territoriale quali il landmark (centrale a biomasse integrata con una vertical farm collegata con la struttura a ponte Pavesi) e la nuova stazione collegata ai nuovi parcheggi, al parco attrezzato ed alla rete dei percorsi pedonali e ciclabili. b. ELABORARE una strategia di fattibilità tecnico economica costituita da nuclei autonomi (ridurre il consumo di territorio), realizzabili per stralci e atti a garantire al processo di trasformazione significativi margini di flessibilità e fattibilità economica, assecondando le logiche di mercato (sia le strutture industriali che gli edifici per uffici sono pensati e collocati in modo tale da poter essere realizzati a step); Dal punto di vista dei principi insediativi, la proposta si basa su quattro criteri: 1. assumere dal contesto le leggi di ‘crescita’ urbana; 2. integrare il ‘nuovo con l’esistente, tramite il disegno di due ‘insule’; 2. ricomporre e compattare le nuove edificazioni con l’esistente al fine di ridurre il consumo di territorio; 4. migliorare l’accessibilità e razionalizzare l’armatura viaria e ferroviaria al fine di ridurre al minimo la presenza di nuove infrastrutture. Per cogliere i quattro obiettivi, il progetto si struttura attraverso la sovrapposizione/composizione di tre ‘figure’ a scala territoriale: - la piccola insula (unione tra le strutture dell’interporto esistente, il landmark, la struttura a cavalcavia del Pavesi, la nuova struttura per i servizi interportuali) e caratterizzata da una matrice/direzione nord/sud; - il sistema del verde e dell’acqua (parco, orti, aree verdi, spazi ludici, percorsi ed aree pedonali); - la grande insula (unione tra le strutture industriali dell’interporto, la nuova stazione e le strutture per il terziario avanzato) e caratterizzata da una matrice leggermente orientata verso nordovest/sudest, memore dei tracciati agricoli e del sistema di drenaggio dei campi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.