Non sempre il rapporto di un individuo con una lingua, anche con la propria lingua madre, si può dire pacifico, anzi spesso è intimamente sofferto, fonte di frattura, emarginazione e ghettizzazione. Ogni esperienza costituisce un caso a sé, come testimonia l'opera di due scrittori, Uhlman e Canetti, intimamente pervasi dalla riflessione sulla lingua, in particolare proprio il tedesco, una lingua che, dopo l'esperienza devastante del Nazismo, l'uno decide di abbandonare, l'altro di salvare.

La lingua negata, la lingua salvata. Percorsi tra Uhlman e Canetti

REINHARDT, JELENA ULRIKE
2011

Abstract

Non sempre il rapporto di un individuo con una lingua, anche con la propria lingua madre, si può dire pacifico, anzi spesso è intimamente sofferto, fonte di frattura, emarginazione e ghettizzazione. Ogni esperienza costituisce un caso a sé, come testimonia l'opera di due scrittori, Uhlman e Canetti, intimamente pervasi dalla riflessione sulla lingua, in particolare proprio il tedesco, una lingua che, dopo l'esperienza devastante del Nazismo, l'uno decide di abbandonare, l'altro di salvare.
2011
9788860740144
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