Il saggio analizza in chiave critica l’evoluzione della giurisprudenza costituzionale relativa ai plurimi profili e dimensioni dello sviluppo economico opposti dal giudice delle leggi alle ricorrenti istanze delle regioni che, all’indomani della riforma del Titolo V, parte II della Costituzione nel nuovo riparto delle competenze legislative statali e regionali di cui all’art.117 Cost., invocavano tale categoria come fonte di legittimazione per possibili competenze residuali regionali in grado di aprire all’ente autonomo nuovi spazi per elaborare una strategia di politiche economiche tarate sulle specificità e caratteristiche nonché criticità dei rispettivi territori, comunità sociale e realtà produttiva. Sulla base di questa ricostruzione il contributo propone una lettura e sistemazione complessiva delle tendenze normative in atto a livello regionale e statale rispetto alla allocazione delle funzioni amministrative a livello locale (comuni, province , città metropolitane), in armonia con i principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione scritti nel riformato art.118 Cost. Il quadro complessivo che emerge da questa ricerca evidenzia una perdurante tendenza dell’ente regionale a trattenere piuttosto che trasferire funzioni amministrative e l’affresco che ne emerge ha le sfumature di un enorme processo incompiuto ai danni delle autonomie locali.

L'obiettivo dello sviluppo economico al cospetto delle autonomie territoriali: dimensioni attuali e trasformazioni delle funzioni amministrative esercitate da regioni ed enti locali

CASSETTI, Luisa
2015

Abstract

Il saggio analizza in chiave critica l’evoluzione della giurisprudenza costituzionale relativa ai plurimi profili e dimensioni dello sviluppo economico opposti dal giudice delle leggi alle ricorrenti istanze delle regioni che, all’indomani della riforma del Titolo V, parte II della Costituzione nel nuovo riparto delle competenze legislative statali e regionali di cui all’art.117 Cost., invocavano tale categoria come fonte di legittimazione per possibili competenze residuali regionali in grado di aprire all’ente autonomo nuovi spazi per elaborare una strategia di politiche economiche tarate sulle specificità e caratteristiche nonché criticità dei rispettivi territori, comunità sociale e realtà produttiva. Sulla base di questa ricostruzione il contributo propone una lettura e sistemazione complessiva delle tendenze normative in atto a livello regionale e statale rispetto alla allocazione delle funzioni amministrative a livello locale (comuni, province , città metropolitane), in armonia con i principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione scritti nel riformato art.118 Cost. Il quadro complessivo che emerge da questa ricerca evidenzia una perdurante tendenza dell’ente regionale a trattenere piuttosto che trasferire funzioni amministrative e l’affresco che ne emerge ha le sfumature di un enorme processo incompiuto ai danni delle autonomie locali.
2015
978-88-243-2387-1
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