Leonard Chailleau, conosciuto in Italia come Leonardo Scaglia, fu artista poliedrico ed eccentrico – scultore, decoratore, stuccatore, disegnatore, progettista – capace di organizzare considerevoli imprese decorative e di stringere rapporti con alcune delle più importanti botteghe umbre e marchigiane intorno alla metà del Seicento. La monografia di Francesco Federico Mancini restituisce alla storia del Barocco italiano la vicenda, fino a oggi quasi del tutto inedita, di monsù Leonardo, pubblicandone per la prima volta il catalogo e ricostruendo, anche sulla scorta di una cospicua indagine archivistica, le tappe del suo impegno artistico: la pregevole decorazione degli altari di San Fortunato in Perugia, l’oratorio di San Benedetto a Fabriano, gli altari di San Medardo ad Arcevia, la stupefacente impresa decorativa della chiesa di Santa Lucia a Serra San Quirico, il rientro in Umbria, nella città di Foligno, dove il figlio Giuseppe prosegue l’attività di intagliatore, fino ad essere ascritto tra i maggiorenti della città.
Leonardo Scaglia sculptor gallicus tra Umbria e Marche intorno alla metà del Seicento
MANCINI, Francesco Federico
2016
Abstract
Leonard Chailleau, conosciuto in Italia come Leonardo Scaglia, fu artista poliedrico ed eccentrico – scultore, decoratore, stuccatore, disegnatore, progettista – capace di organizzare considerevoli imprese decorative e di stringere rapporti con alcune delle più importanti botteghe umbre e marchigiane intorno alla metà del Seicento. La monografia di Francesco Federico Mancini restituisce alla storia del Barocco italiano la vicenda, fino a oggi quasi del tutto inedita, di monsù Leonardo, pubblicandone per la prima volta il catalogo e ricostruendo, anche sulla scorta di una cospicua indagine archivistica, le tappe del suo impegno artistico: la pregevole decorazione degli altari di San Fortunato in Perugia, l’oratorio di San Benedetto a Fabriano, gli altari di San Medardo ad Arcevia, la stupefacente impresa decorativa della chiesa di Santa Lucia a Serra San Quirico, il rientro in Umbria, nella città di Foligno, dove il figlio Giuseppe prosegue l’attività di intagliatore, fino ad essere ascritto tra i maggiorenti della città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.