Carlo Galli si è spesso trovato, nel corso della sua carriera, in posizioni chiave per gli sviluppi delle vicende internazionali, partecipando attivamente a episodi cruciali della politica estera italiana nei primi venti anni del Novecento: a Trieste dal 1905, a Tripoli nel 1911, a Scutari internazionale nel 1913, a Udine al Comando Supremo dal giugno 1915, a Parigi nel 1919 delegato alla conferenza di pace e poi a quella degli ambasciatori. Definito da Cantalupo «l’'inviato speciale della diplomazia italiana», Galli è stato un esponente di rilievo nel quadro strategico delineato dai ministri degli Esteri che operarono in quel periodo e che destinarono i giovani diplomatici più brillanti a sedi di rilevanza strategica. Galli ha quindi contribuito a realizzare i progetti di espansione italiana nel Mediterraneo, di recupero delle terre irredente e di una durevole intesa con gli slavi, gli albanesi, i turchi, in un percorso che induce a riflettere anche sull'evoluzione di importanti movimenti sviluppatisi all’'interno del Paese, quali l’'irredentismo e il nazionalismo, nonché sui fenomeni politici e militari che avrebbero profondamente trasformato l’'assetto europeo dopo la caduta dei due grandi Imperi asburgico e ottomano.

Un console in trincea. Carlo Galli e la politica estera dell'Italia liberale (1905-1922)

Sommella, Valentina
2016

Abstract

Carlo Galli si è spesso trovato, nel corso della sua carriera, in posizioni chiave per gli sviluppi delle vicende internazionali, partecipando attivamente a episodi cruciali della politica estera italiana nei primi venti anni del Novecento: a Trieste dal 1905, a Tripoli nel 1911, a Scutari internazionale nel 1913, a Udine al Comando Supremo dal giugno 1915, a Parigi nel 1919 delegato alla conferenza di pace e poi a quella degli ambasciatori. Definito da Cantalupo «l’'inviato speciale della diplomazia italiana», Galli è stato un esponente di rilievo nel quadro strategico delineato dai ministri degli Esteri che operarono in quel periodo e che destinarono i giovani diplomatici più brillanti a sedi di rilevanza strategica. Galli ha quindi contribuito a realizzare i progetti di espansione italiana nel Mediterraneo, di recupero delle terre irredente e di una durevole intesa con gli slavi, gli albanesi, i turchi, in un percorso che induce a riflettere anche sull'evoluzione di importanti movimenti sviluppatisi all’'interno del Paese, quali l’'irredentismo e il nazionalismo, nonché sui fenomeni politici e militari che avrebbero profondamente trasformato l’'assetto europeo dopo la caduta dei due grandi Imperi asburgico e ottomano.
2016
978-88-498-4683-6
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