Nel Breviarium di Eutropio (10, 4, 2) ricorre un collegio tetrarchico che a prima lettura appare palesemente errato: alla morte di Galerio, nel maggio del 311, il potere sarebbe stato diviso tra Costantino e Massenzio quali filii Augustorum e Licinio e Massimino quali novi homines. Questa formula non trova corrispondenza esplicita in altre testimonianze antiche e non corrisponde ad una ricostruzione critica della storia della tetrarchia sotto il profilo del protocollo. Ma il contesto storico, esaminato anche sotto il profilo istituzionale, permette di dire che Eutropio non erra nel constatare che al momento della morte di Galerio il potere era nelle mani di quattro imperatores, che erano per l’appunto Costantino, Massenzio, Licinio e Massimino Daia, sebbene l’incongruenza degli epiteti faccia ipotizzare che l’elenco di Eutropio non abbia mai avuto il crisma di un progetto politico autentico. La sua formulazione, pertanto, può essere originale e dovuta alla sua formazione nelle scuole di retorica e di diritto (in Siria o in Gallia che fosse) nonché alla competenza che gli derivava dalla funzione di magister memoriae; in ogni caso ha definito in modo efficace una fase cruciale della crisi della tetrarchia.

Una tetrarchia anomala in Eutropio

BONAMENTE, Giorgio
2016

Abstract

Nel Breviarium di Eutropio (10, 4, 2) ricorre un collegio tetrarchico che a prima lettura appare palesemente errato: alla morte di Galerio, nel maggio del 311, il potere sarebbe stato diviso tra Costantino e Massenzio quali filii Augustorum e Licinio e Massimino quali novi homines. Questa formula non trova corrispondenza esplicita in altre testimonianze antiche e non corrisponde ad una ricostruzione critica della storia della tetrarchia sotto il profilo del protocollo. Ma il contesto storico, esaminato anche sotto il profilo istituzionale, permette di dire che Eutropio non erra nel constatare che al momento della morte di Galerio il potere era nelle mani di quattro imperatores, che erano per l’appunto Costantino, Massenzio, Licinio e Massimino Daia, sebbene l’incongruenza degli epiteti faccia ipotizzare che l’elenco di Eutropio non abbia mai avuto il crisma di un progetto politico autentico. La sua formulazione, pertanto, può essere originale e dovuta alla sua formazione nelle scuole di retorica e di diritto (in Siria o in Gallia che fosse) nonché alla competenza che gli derivava dalla funzione di magister memoriae; in ogni caso ha definito in modo efficace una fase cruciale della crisi della tetrarchia.
2016
978-88-8303-759-7
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