Meditare sulla città alimenta la consapevolezza del destino incerto che la deprime: la “non riconoscibilità”, quindi l’abbandono fisico e affettivo. La sua sconnessione dalle reali esigenze dell’uomo conduce al disorientamento verso una immagine non compresa, conosciuta, pertanto non condivisa. L’assenza di un coordinamento programmato, sempre più incrementa l’antinomia tra le parti che sono proprie della città stessa. Il fine auspicabile appare evidente: il “ritrovamento di unitarietà” dove, alle diverse scale, parti contigue e relazionate riescano a condividerne le stesse realtà ed il reintervento nelle presistenze dismesse, oltre a riportarle in vita, contribuisca a colmare carenze di inadeguate situazioni urbane.
Cinque progetti per il Quinto Cinema Turreno
FIORINI, Fabrizio;
2017
Abstract
Meditare sulla città alimenta la consapevolezza del destino incerto che la deprime: la “non riconoscibilità”, quindi l’abbandono fisico e affettivo. La sua sconnessione dalle reali esigenze dell’uomo conduce al disorientamento verso una immagine non compresa, conosciuta, pertanto non condivisa. L’assenza di un coordinamento programmato, sempre più incrementa l’antinomia tra le parti che sono proprie della città stessa. Il fine auspicabile appare evidente: il “ritrovamento di unitarietà” dove, alle diverse scale, parti contigue e relazionate riescano a condividerne le stesse realtà ed il reintervento nelle presistenze dismesse, oltre a riportarle in vita, contribuisca a colmare carenze di inadeguate situazioni urbane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.