Note sul Prometeo di Simone Weil: il Silenzio di Dio, la libertà dell'uomo e il ritmo trinitario

Prometeo, immagine del Cristo per Weil, è un mito, e pertanto nel pensiero della Weil una via per attingere alla “fonte” della verità, che ri- chiama questo dinamismo stesso che lega l’uomo alla sua origine e lo pone quale intermediario tra il Silenzio del Verbo e le parole dell’uomo. Il mito risulta pertanto non soltanto un racconto ma un “discorso”, alla manie- ra di Platone, certamente fonte prima del pensiero weiliano, attraverso il quale è possibile indagare elementi centrali per comprendere l’antropo- logia della pensatrice francese e la sua concezione di Umanesimo univer- salista. Prometeo è modello e metaxù per l’uomo: è il modello in quanto esprime pienamente la forma uomo ed è metaxù in quanto intermediario che apre una via accessibile universalmente all’uomo di ogni tempo; è per Weil l’intermediario che è contatto diretto con il Divino. Di seguito sol- tanto alcune note e possibili vie di lettura del Prometeo di Simone Weil, che rappresentano altrettante vie per andare al fondo di temi essenziali dunque, per la sua antropologia e ontologia.