Se si vuole intuire di colpo il senso profondo e originario di una parola si ricorre di solito alla sua etimologia. Per il termine “reciprocità” il passaggio non è così immediato, ma non per questo meno rivelativo. Reciproco: da recus (indietro) e procus (avanti). Due termini che dicono apparentemente di un movimento che sembra non provocare spostamento, di un dare/avere che per tradizione non gode di buona reputazione, di uno scambio che lascia tutto intatto. In realtà non è così. Già a partire dalla collocazione dei due avverbi latini: prima “indietro”, poi “avanti”. E già, letta così, appare possibile un’interpretazione generativa della reciprocità. Se poi a questa radice latina aggiungiamo la corrispettiva greca, allelon, “gli uni gli altri”, ecco che la reciprocità si offre insieme al grande tema della “restituzione”.
Reciprocamente. Tra generazione e restituzione (con Silvia Pierosara)
ALICI, LUCA
;
2015
Abstract
Se si vuole intuire di colpo il senso profondo e originario di una parola si ricorre di solito alla sua etimologia. Per il termine “reciprocità” il passaggio non è così immediato, ma non per questo meno rivelativo. Reciproco: da recus (indietro) e procus (avanti). Due termini che dicono apparentemente di un movimento che sembra non provocare spostamento, di un dare/avere che per tradizione non gode di buona reputazione, di uno scambio che lascia tutto intatto. In realtà non è così. Già a partire dalla collocazione dei due avverbi latini: prima “indietro”, poi “avanti”. E già, letta così, appare possibile un’interpretazione generativa della reciprocità. Se poi a questa radice latina aggiungiamo la corrispettiva greca, allelon, “gli uni gli altri”, ecco che la reciprocità si offre insieme al grande tema della “restituzione”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.