Il diritto alla prova nel procedimento di secondo grado, a lungo marchiato da una sorta di «accessorietà», compendiata in massime giurisprudenziali che relegavano la rinnovazione istruttoria in appello ad istituto di natura eccezionale, pare essersi rivitalizzato per effetto delle recenti prese di posizione delle Sezioni Unite della Corte di cassazione e, più in generale, del progressivo recepimento, da parte della Suprema Corte, delle indicazioni della Corte e.d.u., circa l’obbligo «di un contatto diretto tra il testimone valutato a discarico in primo grado e il giudice di appello orientato a usare le sue dichiarazioni ai fini di una condanna».

Il diritto al controllo e la riforma della sentenza di assoluzione

FIORIO, Carlo
2016

Abstract

Il diritto alla prova nel procedimento di secondo grado, a lungo marchiato da una sorta di «accessorietà», compendiata in massime giurisprudenziali che relegavano la rinnovazione istruttoria in appello ad istituto di natura eccezionale, pare essersi rivitalizzato per effetto delle recenti prese di posizione delle Sezioni Unite della Corte di cassazione e, più in generale, del progressivo recepimento, da parte della Suprema Corte, delle indicazioni della Corte e.d.u., circa l’obbligo «di un contatto diretto tra il testimone valutato a discarico in primo grado e il giudice di appello orientato a usare le sue dichiarazioni ai fini di una condanna».
2016
9788813359362
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1402120
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