I prodotti alimentari locali sono diventati il segmento più dinamico del mercato in tutti i paesi, e ciò attraverso il moltiplicarsi di nuovi canali distributivi basati su un rapporto diretto produttore-consumatore. Canali che si sono anche sviluppati creando sinergie e una nuova architettura del sistema alimentare composta da tante reti distributive diverse e di diverse dimensioni, che sommate hanno cominciato ad essere una vera significativa alternativa al sistema distributivo dominante». Una grande novità si sta affacciando nelle abitudini alimentari delle nostre società postindustriali: il consumo del cibo torna ad essere un atto di socializzazione. La cultura della sostenibilità si fonda infatti sull’assunzione di una reciprocità nelle decisioni di produzione e consumo. Agricoltori e consumatori si ritrovano in un modello comune di comportamento, caratterizzato dall’interrelazione continua, attraverso il quale vengono definite e realizzate le loro aspirazioni attuali e per il futuro. A rendere possibile la diffusione di questo comportamento nei confronti del cibo sono le molteplici e diversificate soluzioni di distribuzione diretta che gli agricoltori stanno sperimentando con crescente successo e che hanno come fattore comune un uso intelligente e personalizzato delle nuove tecnologie della comunicazione e della logistica. Si va dal mercato urbano, dove l’atto di acquisto e di consumo, oltre a rispondere a una scelta di appagamento del gusto, poggia su motivazioni relazionali e culturali, alla consegna a domicilio di prodotti freschi e sicuri; dal punto vendita aziendale al negozio di prossimità, dove oltre a fare la spesa è possibile degustare prodotti che l’agricoltore-gestore ha accuratamente selezionato secondo i propri valori e conoscenze; dall’acquisto online di tutte le componenti della cena e delle «istruzioni» per realizzarla all’agri-catering per eventi e pranzi di lavoro dove tutto è fornito dal «contadino». Nuove forme di distribuzione che si integrano, generando sinergie attraverso lo sviluppo di modelli organizzativi e di business basati sulla multicanalità. Il rapporto diretto produttore-consumatore non è più limitato a un’élite di agricoltori«piccoli» e di consumatori «responsabili», che possono permettersi il tempo e il costo di recarsi direttamente nelle aziende agricole, ma si allarga a dimensioni sempre più vaste e coinvolgenti. Diventa un’opzione valida per tutte le imprese agricole: anche per quelle che sono riuscite ad aggregare i produttori e a raggiungere le «masse critiche» di prodotto richieste dalla grande distribuzione organizzata. Questo libro documenta, in modo accurato e tempestivo, le nuove tendenze nel settore della distribuzione alternativa, e si sofferma in particolare su alcuni esempi di successo di filiera corta, esperienze preziose per comprendere come si sta ridisegnando il modo di fare agricoltura.

DIRECT FOOD

VENTURA, Flaminia;MILONE, PIERLUIGI
2016

Abstract

I prodotti alimentari locali sono diventati il segmento più dinamico del mercato in tutti i paesi, e ciò attraverso il moltiplicarsi di nuovi canali distributivi basati su un rapporto diretto produttore-consumatore. Canali che si sono anche sviluppati creando sinergie e una nuova architettura del sistema alimentare composta da tante reti distributive diverse e di diverse dimensioni, che sommate hanno cominciato ad essere una vera significativa alternativa al sistema distributivo dominante». Una grande novità si sta affacciando nelle abitudini alimentari delle nostre società postindustriali: il consumo del cibo torna ad essere un atto di socializzazione. La cultura della sostenibilità si fonda infatti sull’assunzione di una reciprocità nelle decisioni di produzione e consumo. Agricoltori e consumatori si ritrovano in un modello comune di comportamento, caratterizzato dall’interrelazione continua, attraverso il quale vengono definite e realizzate le loro aspirazioni attuali e per il futuro. A rendere possibile la diffusione di questo comportamento nei confronti del cibo sono le molteplici e diversificate soluzioni di distribuzione diretta che gli agricoltori stanno sperimentando con crescente successo e che hanno come fattore comune un uso intelligente e personalizzato delle nuove tecnologie della comunicazione e della logistica. Si va dal mercato urbano, dove l’atto di acquisto e di consumo, oltre a rispondere a una scelta di appagamento del gusto, poggia su motivazioni relazionali e culturali, alla consegna a domicilio di prodotti freschi e sicuri; dal punto vendita aziendale al negozio di prossimità, dove oltre a fare la spesa è possibile degustare prodotti che l’agricoltore-gestore ha accuratamente selezionato secondo i propri valori e conoscenze; dall’acquisto online di tutte le componenti della cena e delle «istruzioni» per realizzarla all’agri-catering per eventi e pranzi di lavoro dove tutto è fornito dal «contadino». Nuove forme di distribuzione che si integrano, generando sinergie attraverso lo sviluppo di modelli organizzativi e di business basati sulla multicanalità. Il rapporto diretto produttore-consumatore non è più limitato a un’élite di agricoltori«piccoli» e di consumatori «responsabili», che possono permettersi il tempo e il costo di recarsi direttamente nelle aziende agricole, ma si allarga a dimensioni sempre più vaste e coinvolgenti. Diventa un’opzione valida per tutte le imprese agricole: anche per quelle che sono riuscite ad aggregare i produttori e a raggiungere le «masse critiche» di prodotto richieste dalla grande distribuzione organizzata. Questo libro documenta, in modo accurato e tempestivo, le nuove tendenze nel settore della distribuzione alternativa, e si sofferma in particolare su alcuni esempi di successo di filiera corta, esperienze preziose per comprendere come si sta ridisegnando il modo di fare agricoltura.
2016
9788868435554
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1406202
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