Il paper rappresenta una sintesi di un più ampio lavoro di ricerca condotto su di un gruppo di imprese metalmeccaniche subfornitrici del Ternano. Il lavoro presenta due novità: una di metodo, l'altra di merito, tra loro collegate. La prima novità risiede nella metodologia di ricerca adottata, ovvero in un’analisi che, travalicando la limitata sfera dell’economico, ha colto le relazioni diacroniche e sincroniche tra economia, società, istituzioni attraverso il contributo congiunto di diverse discipline (più in particolare storia, economia, sociologia, etica). Questa innovativa chiave di lettura è stata dapprima applicata alla rilettura del passato, consentendo di giungere al rinvenimento delle vere origini dello sviluppo siderurgico ternano che, contrariamente a quanto sostenuto dalla maggioranza degli storici dell'economia locale, possono essere fatte risalire ad un'epoca antecedente al 1884, ovvero alla nascita della grande industria dell'acciaio (la SAFFAT-Società degli Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie di Terni) e di pervenire alla scoperta dei suoi inediti quanto significativi connotati di endogeneità che ora tendono gradualmente a riaffiorare nel tessuto produttivo locale. L’area poteva vantare, anche grazie al concomitante operare di fattori naturali, culturali, istituzionali locali, la presenza di importanti imprese siderurgiche (Ferriera, Fonderia, Fabbrica d’Armi) che hanno precorso e favorito l’avvento della grande impresa SAFFAT. L'applicazione, nel presente, di questa stessa metodologia interdisciplinare di ricerca al contesto produttivo locale ha significato prestare attenzione, nell'analisi delle attuali imprese subfornitrici, non solo alle specificità locali di carattere economico (reticolarità tra imprese, produzione flessibile e di qualità, mercato come mix di concorrenza e collaborazione tra aziende), ma anche a quelle di carattere extra-economico (ruolo del “capitale sociale” nella trasmissione delle conoscenze, nella diffusione delle innovazioni, nella lubrificazione dei meccanismi di funzionamento del mercato, ruolo delle istituzioni nella promozione dello sviluppo), al territorio (quale luogo della divisione sociale del lavoro tra imprese ed ambiente in cui può sussistere o meno un’ “atmosfera” industriale favorevole ad esse), ai fattori culturali (influenza esercitata, per più di un secolo, dalla grande industria anche nella costruzione dei sistemi simbolici delle imprese). La seconda novità del lavoro, non scindibile comunque dalle scoperte scientifiche acquisite grazie al metodo innovativo interdisciplinare, è di merito nel senso che proprio quest'ipotesi di endogeneità rintracciabile in esperienze imprenditoriali del passato anticipatrici della realtà attuale, contribuirebbe a spiegare i tratti di progressiva autonomizzazione dalla grande impresa riemergenti tra le imprese subfornitrici di oggi. Sfatando alcuni luoghi comuni ormai cristallizzati nell'immaginario (non solo scientifico) collettivo locale (esistenza di un unico modello di sviluppo: quello polarizzato indotto dalla grande industria siderurgica, tirannicamente guidato da essa ed immodificabile), la ricerca evidenzia invece come stiano emergendo, pur se con qualche difficoltà, raggruppamenti di imprese subfornitrici sempre più dinamici, autodeterminati e con maggior potere contrattuale nei confronti della grande impresa.

Dallo sviluppo siderurgico polarizzato allo sviluppo endogeno del Ternano

MONTESI, Cristina;GRASSELLI, Pierluigi Maria
2003

Abstract

Il paper rappresenta una sintesi di un più ampio lavoro di ricerca condotto su di un gruppo di imprese metalmeccaniche subfornitrici del Ternano. Il lavoro presenta due novità: una di metodo, l'altra di merito, tra loro collegate. La prima novità risiede nella metodologia di ricerca adottata, ovvero in un’analisi che, travalicando la limitata sfera dell’economico, ha colto le relazioni diacroniche e sincroniche tra economia, società, istituzioni attraverso il contributo congiunto di diverse discipline (più in particolare storia, economia, sociologia, etica). Questa innovativa chiave di lettura è stata dapprima applicata alla rilettura del passato, consentendo di giungere al rinvenimento delle vere origini dello sviluppo siderurgico ternano che, contrariamente a quanto sostenuto dalla maggioranza degli storici dell'economia locale, possono essere fatte risalire ad un'epoca antecedente al 1884, ovvero alla nascita della grande industria dell'acciaio (la SAFFAT-Società degli Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie di Terni) e di pervenire alla scoperta dei suoi inediti quanto significativi connotati di endogeneità che ora tendono gradualmente a riaffiorare nel tessuto produttivo locale. L’area poteva vantare, anche grazie al concomitante operare di fattori naturali, culturali, istituzionali locali, la presenza di importanti imprese siderurgiche (Ferriera, Fonderia, Fabbrica d’Armi) che hanno precorso e favorito l’avvento della grande impresa SAFFAT. L'applicazione, nel presente, di questa stessa metodologia interdisciplinare di ricerca al contesto produttivo locale ha significato prestare attenzione, nell'analisi delle attuali imprese subfornitrici, non solo alle specificità locali di carattere economico (reticolarità tra imprese, produzione flessibile e di qualità, mercato come mix di concorrenza e collaborazione tra aziende), ma anche a quelle di carattere extra-economico (ruolo del “capitale sociale” nella trasmissione delle conoscenze, nella diffusione delle innovazioni, nella lubrificazione dei meccanismi di funzionamento del mercato, ruolo delle istituzioni nella promozione dello sviluppo), al territorio (quale luogo della divisione sociale del lavoro tra imprese ed ambiente in cui può sussistere o meno un’ “atmosfera” industriale favorevole ad esse), ai fattori culturali (influenza esercitata, per più di un secolo, dalla grande industria anche nella costruzione dei sistemi simbolici delle imprese). La seconda novità del lavoro, non scindibile comunque dalle scoperte scientifiche acquisite grazie al metodo innovativo interdisciplinare, è di merito nel senso che proprio quest'ipotesi di endogeneità rintracciabile in esperienze imprenditoriali del passato anticipatrici della realtà attuale, contribuirebbe a spiegare i tratti di progressiva autonomizzazione dalla grande impresa riemergenti tra le imprese subfornitrici di oggi. Sfatando alcuni luoghi comuni ormai cristallizzati nell'immaginario (non solo scientifico) collettivo locale (esistenza di un unico modello di sviluppo: quello polarizzato indotto dalla grande industria siderurgica, tirannicamente guidato da essa ed immodificabile), la ricerca evidenzia invece come stiano emergendo, pur se con qualche difficoltà, raggruppamenti di imprese subfornitrici sempre più dinamici, autodeterminati e con maggior potere contrattuale nei confronti della grande impresa.
2003
9788887788044
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/140640
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