Lo studio identifica, analizza e differenzia le possibili relazioni funzionali tra esternalizzazioni e vincoli di bilancio, evidenziando, in primo luogo, i diversi significati ed implicazioni che la locuzione 'vincolo di bilancio' possiede sia nelle relazioni tra UE e Stati membri, che tra l'ordinamento nazionale e le autonomie locali. In secondo luogo, mediante un'analisi capillare dei documenti di programmazione economico-finanziaria prodotti a partire dal 1988 fino al 2016, individua l'esistenza di momenti diversi nella 'dinamica' delle esternalizzazioni, dovuti alla diversità delle relazioni che la programmazione finanziaria ha creato tra esse e i gli obiettivi di bilancio da raggiungere. In terzo luogo, rivolgendosi al rapporto tra Stato ed autonomie locali, fa emergere come, nell'ambito di queste ultime, le esternalizzazioni siano troppo spesso state usate come forme elusive dei vincoli di bilancio imposti dallo Stato e che, dunque, sia gradatamente emersa una progressiva diffidenza verso questo strumento, in sede di controllo esterno - innanzitutto - e poi sotto il versante legislativo. Dal punto di vista più tecnico ed operativo, il lavoro fa emergere su quali 'voci' dei bilanci pubblici possono incidere le esternalizzazioni, distinguendo ciò che accade nell'ordinamento nazionale da ciò che si riscontra nelle autonomie locali. In conclusione, si dimostra che le esternalizzazioni, se considerate in un'ottica di breve periodo, possono produrre un impatto positivo sul contenimento della spesa. Al contrario accade nel medio/lungo periodo, a volte senza nemmeno riuscire a generare maggiore efficienza.

Esternalizzazioni e vincoli di bilancio (andata e ritorno), in La dimensione sociale della contrattazione pubblica. Disciplina dei contratti ed esternalizzazioni sostenibili, a cura di C. Marzuoli e S. Torricelli

MERCATI, Livia
2017

Abstract

Lo studio identifica, analizza e differenzia le possibili relazioni funzionali tra esternalizzazioni e vincoli di bilancio, evidenziando, in primo luogo, i diversi significati ed implicazioni che la locuzione 'vincolo di bilancio' possiede sia nelle relazioni tra UE e Stati membri, che tra l'ordinamento nazionale e le autonomie locali. In secondo luogo, mediante un'analisi capillare dei documenti di programmazione economico-finanziaria prodotti a partire dal 1988 fino al 2016, individua l'esistenza di momenti diversi nella 'dinamica' delle esternalizzazioni, dovuti alla diversità delle relazioni che la programmazione finanziaria ha creato tra esse e i gli obiettivi di bilancio da raggiungere. In terzo luogo, rivolgendosi al rapporto tra Stato ed autonomie locali, fa emergere come, nell'ambito di queste ultime, le esternalizzazioni siano troppo spesso state usate come forme elusive dei vincoli di bilancio imposti dallo Stato e che, dunque, sia gradatamente emersa una progressiva diffidenza verso questo strumento, in sede di controllo esterno - innanzitutto - e poi sotto il versante legislativo. Dal punto di vista più tecnico ed operativo, il lavoro fa emergere su quali 'voci' dei bilanci pubblici possono incidere le esternalizzazioni, distinguendo ciò che accade nell'ordinamento nazionale da ciò che si riscontra nelle autonomie locali. In conclusione, si dimostra che le esternalizzazioni, se considerate in un'ottica di breve periodo, possono produrre un impatto positivo sul contenimento della spesa. Al contrario accade nel medio/lungo periodo, a volte senza nemmeno riuscire a generare maggiore efficienza.
2017
978-88-9391-107-8
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