Il volume, frutto di un progetto promosso, presso l'Accademia Properziana del Subasio di Assisi, da C. Coletti, e S. Petrillo e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha avuto l'obiettivo di l’obiettivo di rileggere la storia una regione, l' Umbria pontifica negli anni della Restaurazione, sulla quale troppo spesso ha gravato il peso di ingombranti e invecchiati schemi storiografici. A un'analisi, infatti, aggiornata e di taglio interdisciplinare, si scorge, infatti, in vari centri del territorio, un mosaico di proposte e attività attraverso le quali l’Umbria si apre a nuove prospettive sovraregionali, soprattutto grazie a poli culturali particolarmente vivaci e ricettivi, come l’Università e le Accademie che si avvalgono di un ceto intellettuale curioso e aperto a interessi “moderni”. Il volume si articola in tre senzioni: Politica, economia e società; Pensiero e istituzioni educative; Le arti tra riscoperta, copia e invenzione. Nella prima sessione Luigi Mascilli Migliorini (Università di Napoli l'Orientale) ha introdotto i lavori con un'ampia riflessione critica sulla Restaurazione intesa come giudizio politico e come problema storico; Maria Lupi (Università di Roma Tre) ha esposto una dettagliata disamina della riorganizzazione delle istituzioni ecclesiastiche in territorio umbro con particolare riferimento alle posizioni dei vescovi; Filippo Maria Troiani (Università degli Studi di Perugia) ha focalizzato l'attenzione su una figura di primo piano della Curia Romana quale il cardinale Giuseppe Antonio Sala; Rita Chiacchella (Università degli Studi di Perugia) ha puntualmente ripercorso gli apporti storiografici che hanno costituito il punto di partenza per le indagini condotte dal gruppo di ricerca costituitosi per il presente progetto; Erminia Irace (Università degli Studi di Perugia) ha tracciato un efficace profilo dei notabilati umbri prendendo in esame dei casi esemplari; Marco Venanzi ha approfondito alcuni significativi progetti di riforma economica che attestano una prima maturazione di istanze imprenditoriali destinate a successivi sviluppi; Paolo Pellegrini ha reso note le sue indagini sulle dinamiche socio-economiche legate alla presenza di famiglie ebraiche nelle principali città umbre. Nella seconda sessione Chiara Coletti (Università degli Studi di Perugia, Accademia Properziana del Subasio) ha proposto, a partire dal caso dell'Accademia Properziana del Subasio di Assisi, un approfondimento sulla rinascita, in quegli anni, di alcune accademie umbre che si rivelano un vivace polo di incontro e di scambio anche con intellettuali legati a circuiti esterni alla regione; Vittor Ivo Comparato (Università degli Studi di Perugia) ha messo in luce una circolazione di idee, all'interno dello Studio perugino, sorprendentemente aggiornata sui temi del giusnaturalismo; Regina Lupi (Università degli Studi di Perugia) ha ricostruito il vivace dibattito scientifico che si sviluppa intorno al «Repertorio medico-chirurgico» (1824-25) e i suoi riflessi sulla medicina nell’età della Restaurazione; Paolo Capitanucci (Istituto Teologico di Assisi, Accademia Properziana del Subasio) ha esplorato il pensiero del francescano conventuale Domenico Bruschelli, figura eclettica, professore a Perugia di logica e metafisica e autore, oltre che della celebre guida Asisi città serafica, di alcune, meno note, opere di carattere filosofico e teologico; Daniele Sini (Accademia Properziana del Subasio) ha analizzato il profilo e gli studi del francescano conventuale Nicola Papini Tartagni, figura di rilievo tra gli eruditi che, in quel periodo, si interessano al Medioevo francescano; Luca Montecchi ha approfondito l'instancabile operosità di Vitale Rosi, originario di Spello, finalizzata al rinnovamento dei metodi didattici nel contesto delle istituzioni educative umbre; Pier Maurizio della Porta (Archivio di Stato di Perugia, Accademia Properziana del Subasio) ha offerto una documentata rassegna delle feste cittadine e degli spettacoli teatrali a Perugia e ad Assisi negli anni 1815-30. Nella terza sessione, infine, sono stati presi in esami aspetti del panorama storico-artistico in Umbria: Stefania Petrillo (Università di Perugia) ha delineato un quadro d'insieme, ponendo l'accento su committenze, iniziative e presenze che confermano la secolare vocazione di crocevia della regione; Michela Morelli ha puntato l’attenzione sull'area tra Città di Castello e Gubbio, caratterizzata da non episodiche dinamiche di scambio con Roma e Firenze; Alessandra Migliorati (Università di Perugia) si è concentrata sull’attività dell'Accademia di Belle Arti di Perugia che in questi anni si qualifica come feconda fucina del gusto e di una nuova estetica grazie anche dell’apporto di un intellettuale di rango come Giovan Battista Vermiglioli; Irene Panfili ha rivelato aspetti inediti del progetto di "restauro" della Fontana Maggiore di Perugia e del dibattito che si sviluppa intorno ai problemi della tutela; Ilaria Fiumi Sermattei (Università di Bologna) ha puntualmente ricostruito, anche attraverso nuove fonti e documenti, le vicende critiche del dipinto lo Sposalizio della Vergine di Wicar, destinato al Duomo di Perugia ed esemplificativo del persistente gusto classicista; Mirko Santanicchia, infine, ha proposto una nuova e circostanziata lettura dei fatti che determinano, nel contesto romantico europeo, la riscoperta di Francesco d’Assisi, delineando le premesse di quella particolare immagine dell’Umbria – “santa” – destinata a consolidarsi e avere larga fortuna nei decenni successivi.

Luoghi, figure e itinerari della Restaurazione in Umbria (1815-30). Nuove prospettive di ricerca

COLETTI, Chiara
;
PETRILLO, STEFANIA
2017

Abstract

Il volume, frutto di un progetto promosso, presso l'Accademia Properziana del Subasio di Assisi, da C. Coletti, e S. Petrillo e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha avuto l'obiettivo di l’obiettivo di rileggere la storia una regione, l' Umbria pontifica negli anni della Restaurazione, sulla quale troppo spesso ha gravato il peso di ingombranti e invecchiati schemi storiografici. A un'analisi, infatti, aggiornata e di taglio interdisciplinare, si scorge, infatti, in vari centri del territorio, un mosaico di proposte e attività attraverso le quali l’Umbria si apre a nuove prospettive sovraregionali, soprattutto grazie a poli culturali particolarmente vivaci e ricettivi, come l’Università e le Accademie che si avvalgono di un ceto intellettuale curioso e aperto a interessi “moderni”. Il volume si articola in tre senzioni: Politica, economia e società; Pensiero e istituzioni educative; Le arti tra riscoperta, copia e invenzione. Nella prima sessione Luigi Mascilli Migliorini (Università di Napoli l'Orientale) ha introdotto i lavori con un'ampia riflessione critica sulla Restaurazione intesa come giudizio politico e come problema storico; Maria Lupi (Università di Roma Tre) ha esposto una dettagliata disamina della riorganizzazione delle istituzioni ecclesiastiche in territorio umbro con particolare riferimento alle posizioni dei vescovi; Filippo Maria Troiani (Università degli Studi di Perugia) ha focalizzato l'attenzione su una figura di primo piano della Curia Romana quale il cardinale Giuseppe Antonio Sala; Rita Chiacchella (Università degli Studi di Perugia) ha puntualmente ripercorso gli apporti storiografici che hanno costituito il punto di partenza per le indagini condotte dal gruppo di ricerca costituitosi per il presente progetto; Erminia Irace (Università degli Studi di Perugia) ha tracciato un efficace profilo dei notabilati umbri prendendo in esame dei casi esemplari; Marco Venanzi ha approfondito alcuni significativi progetti di riforma economica che attestano una prima maturazione di istanze imprenditoriali destinate a successivi sviluppi; Paolo Pellegrini ha reso note le sue indagini sulle dinamiche socio-economiche legate alla presenza di famiglie ebraiche nelle principali città umbre. Nella seconda sessione Chiara Coletti (Università degli Studi di Perugia, Accademia Properziana del Subasio) ha proposto, a partire dal caso dell'Accademia Properziana del Subasio di Assisi, un approfondimento sulla rinascita, in quegli anni, di alcune accademie umbre che si rivelano un vivace polo di incontro e di scambio anche con intellettuali legati a circuiti esterni alla regione; Vittor Ivo Comparato (Università degli Studi di Perugia) ha messo in luce una circolazione di idee, all'interno dello Studio perugino, sorprendentemente aggiornata sui temi del giusnaturalismo; Regina Lupi (Università degli Studi di Perugia) ha ricostruito il vivace dibattito scientifico che si sviluppa intorno al «Repertorio medico-chirurgico» (1824-25) e i suoi riflessi sulla medicina nell’età della Restaurazione; Paolo Capitanucci (Istituto Teologico di Assisi, Accademia Properziana del Subasio) ha esplorato il pensiero del francescano conventuale Domenico Bruschelli, figura eclettica, professore a Perugia di logica e metafisica e autore, oltre che della celebre guida Asisi città serafica, di alcune, meno note, opere di carattere filosofico e teologico; Daniele Sini (Accademia Properziana del Subasio) ha analizzato il profilo e gli studi del francescano conventuale Nicola Papini Tartagni, figura di rilievo tra gli eruditi che, in quel periodo, si interessano al Medioevo francescano; Luca Montecchi ha approfondito l'instancabile operosità di Vitale Rosi, originario di Spello, finalizzata al rinnovamento dei metodi didattici nel contesto delle istituzioni educative umbre; Pier Maurizio della Porta (Archivio di Stato di Perugia, Accademia Properziana del Subasio) ha offerto una documentata rassegna delle feste cittadine e degli spettacoli teatrali a Perugia e ad Assisi negli anni 1815-30. Nella terza sessione, infine, sono stati presi in esami aspetti del panorama storico-artistico in Umbria: Stefania Petrillo (Università di Perugia) ha delineato un quadro d'insieme, ponendo l'accento su committenze, iniziative e presenze che confermano la secolare vocazione di crocevia della regione; Michela Morelli ha puntato l’attenzione sull'area tra Città di Castello e Gubbio, caratterizzata da non episodiche dinamiche di scambio con Roma e Firenze; Alessandra Migliorati (Università di Perugia) si è concentrata sull’attività dell'Accademia di Belle Arti di Perugia che in questi anni si qualifica come feconda fucina del gusto e di una nuova estetica grazie anche dell’apporto di un intellettuale di rango come Giovan Battista Vermiglioli; Irene Panfili ha rivelato aspetti inediti del progetto di "restauro" della Fontana Maggiore di Perugia e del dibattito che si sviluppa intorno ai problemi della tutela; Ilaria Fiumi Sermattei (Università di Bologna) ha puntualmente ricostruito, anche attraverso nuove fonti e documenti, le vicende critiche del dipinto lo Sposalizio della Vergine di Wicar, destinato al Duomo di Perugia ed esemplificativo del persistente gusto classicista; Mirko Santanicchia, infine, ha proposto una nuova e circostanziata lettura dei fatti che determinano, nel contesto romantico europeo, la riscoperta di Francesco d’Assisi, delineando le premesse di quella particolare immagine dell’Umbria – “santa” – destinata a consolidarsi e avere larga fortuna nei decenni successivi.
2017
978-88-6728-847-2
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