Oggi in sociologia si parla molto della società dell’incertezza caratterizzandone la tipicità contemporanea e definendola come conseguenza problematica dell’evoluzione sociale della post-modernità (Giddens 1990). Certamente i disagi del mondo contemporaneo nascono “da un genere di libertà nella ricerca del piacere che assegna uno spazio troppo limitato alla sicurezza individuale” (Bauman 1999, p. 10) e che per questo entra a pieno titolo nel dibattito politico, economico e sociale. Ampliando i margini di liberà delle persone, si restringono indirettamente quelli della sicurezza pubblica e questo può diventare un problema nella percezione del rischio che le persone hanno all’interno del proprio contesto di vita quotidiana (Beck 1986). Anche rispetto al mondo dell’economia e delle imprese esiste questa percezione poiché esse producono esternalità negative, che potremmo anche definire effetti secondari conseguenti alla produzione. Quando la fabbrica produce e inquina o utilizza sostanze dannose alla salute, l’insicurezza percepita dalle persone è senza dubbio un problema di interesse sociale oltre che economico. Pur essendo temi fondamentali perché suscitano interesse e preoccupazione pubblica diffusa, qui ci si occupa di un altro tema, quello dell’insicurezza all’interno dei contesti organizzativi delle fabbriche, distinguendone in particolare due livelli. Il concetto di sicurezza sul lavoro non è infatti un concetto univoco. Lo si utilizza in relazione a una molteplicità di fattori e di situazioni, può dunque far riferimento a significati diversi ed essere inteso diversamente in base all'accezione attribuitagli. In generale, il concetto di sicurezza viene più spesso citato riferendosi alle norme che tutelano la salute del lavoratore, e alle prescrizioni previste nello svolgimento di una determinata attività. Esiste tuttavia un’altra accezione comune del concetto, che preoccupa l’opinione pubblica e invade spesso il dibattito politico italiano. Si tratta della sicurezza occupazionale, intesa come la capacità di tutelare il proprio posto di lavoro. Entrambe trovano qui uno spazio di approfondimento poichè rientrano a tutti gli effetti (Commissione delle Comunità Europee 2001), in una responsabilità che l’impresa ha verso tutti gli stakeholders con cui si interfaccia (Sena 2009). Tale responsabilità che comprende quella economica (be profitable), legale (obey the law), etica (be ethical) e comunitaria (be a good corporate citizen), (Carroll 1991), viene chiamata in causa anche dalla legge italiana che regolamenta la sicurezza sul lavoro (Decreto Legislativo n. 81/2008). All’articolo 2 comma ff) richiama all’attenzione delle imprese (seppur su base volontaria), la responsabilità sociale sottolineando come essa rappresenti il sistema delle preoccupazioni sociali ed ecologiche che le aziende e le organizzazioni hanno nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. In questo senso addentrarsi nel districato mondo della sicurezza lavorativa dal punto di vista sociologico significa fare chiarezza anche sul ruolo che le diverse competenze e discipline possono avere nel complesso problema della gestione e della prevenzione sui luoghi di lavoro, senza dimenticare le implicazioni che tali aspetti hanno sulla quotidianità degli individui e sulle relazioni sociali che si costruiscono lavorando.

Sicurezza e mondo del lavoro

Rosita Garzi
2017

Abstract

Oggi in sociologia si parla molto della società dell’incertezza caratterizzandone la tipicità contemporanea e definendola come conseguenza problematica dell’evoluzione sociale della post-modernità (Giddens 1990). Certamente i disagi del mondo contemporaneo nascono “da un genere di libertà nella ricerca del piacere che assegna uno spazio troppo limitato alla sicurezza individuale” (Bauman 1999, p. 10) e che per questo entra a pieno titolo nel dibattito politico, economico e sociale. Ampliando i margini di liberà delle persone, si restringono indirettamente quelli della sicurezza pubblica e questo può diventare un problema nella percezione del rischio che le persone hanno all’interno del proprio contesto di vita quotidiana (Beck 1986). Anche rispetto al mondo dell’economia e delle imprese esiste questa percezione poiché esse producono esternalità negative, che potremmo anche definire effetti secondari conseguenti alla produzione. Quando la fabbrica produce e inquina o utilizza sostanze dannose alla salute, l’insicurezza percepita dalle persone è senza dubbio un problema di interesse sociale oltre che economico. Pur essendo temi fondamentali perché suscitano interesse e preoccupazione pubblica diffusa, qui ci si occupa di un altro tema, quello dell’insicurezza all’interno dei contesti organizzativi delle fabbriche, distinguendone in particolare due livelli. Il concetto di sicurezza sul lavoro non è infatti un concetto univoco. Lo si utilizza in relazione a una molteplicità di fattori e di situazioni, può dunque far riferimento a significati diversi ed essere inteso diversamente in base all'accezione attribuitagli. In generale, il concetto di sicurezza viene più spesso citato riferendosi alle norme che tutelano la salute del lavoratore, e alle prescrizioni previste nello svolgimento di una determinata attività. Esiste tuttavia un’altra accezione comune del concetto, che preoccupa l’opinione pubblica e invade spesso il dibattito politico italiano. Si tratta della sicurezza occupazionale, intesa come la capacità di tutelare il proprio posto di lavoro. Entrambe trovano qui uno spazio di approfondimento poichè rientrano a tutti gli effetti (Commissione delle Comunità Europee 2001), in una responsabilità che l’impresa ha verso tutti gli stakeholders con cui si interfaccia (Sena 2009). Tale responsabilità che comprende quella economica (be profitable), legale (obey the law), etica (be ethical) e comunitaria (be a good corporate citizen), (Carroll 1991), viene chiamata in causa anche dalla legge italiana che regolamenta la sicurezza sul lavoro (Decreto Legislativo n. 81/2008). All’articolo 2 comma ff) richiama all’attenzione delle imprese (seppur su base volontaria), la responsabilità sociale sottolineando come essa rappresenti il sistema delle preoccupazioni sociali ed ecologiche che le aziende e le organizzazioni hanno nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. In questo senso addentrarsi nel districato mondo della sicurezza lavorativa dal punto di vista sociologico significa fare chiarezza anche sul ruolo che le diverse competenze e discipline possono avere nel complesso problema della gestione e della prevenzione sui luoghi di lavoro, senza dimenticare le implicazioni che tali aspetti hanno sulla quotidianità degli individui e sulle relazioni sociali che si costruiscono lavorando.
2017
978-88-6184-574-9
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1427236
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