Ippolito Nievo

Il pensiero di Nievo è il frutto più significativo e originale di quel decennio preunitario, gli anni Cinquanta dell’Ottocento, che soprattutto in area lombardo-veneta si distinse per capacità progettuale, per sensibilità verso i problemi storici e sociali d’Italia, e per la comparsa di molti fenomeni propri della vita moderna. Pur essendo all’origine dell’unificazione nazionale e prefigurandone possibili esiti diversi o alternativi, quel mondo fu in larga parte oscurato nei decenni postunitari. Anche l’opera e la riflessione di Nievo hanno subito un simile oscura- mento e in gran parte hanno avuto una fortuna curiosamente novecentesca. Nei suoi scritti politici e nei suoi romanzi Nievo elabora un’immagine dell’uomo e della società italiana che per la sua ‘medietà’, normalità e concretezza risulta capace di coinvolgere o interessare ampi strati di popolazione. Nel quadro ideologico del Risorgimento, è Nievo a porre con forza la questione del riconoscimento e del coinvolgimento delle masse contadine all’interno del progetto civile nazionale.