Il saggio è la redazione definitiva della relazione tenuta in occasione della giornata di studi a cura di E.Neri Lusanna e M. Santanicchia “Paesaggio e arti figurative in Umbria tra Gotico e Rinascimento”, (Perugia, Palazzo Manzoni, 13 novembre 2014). Dopo un preambolo sugli approcci metodologici allo studio dell’immagine pittorica e fotografica d’artista fra Otto e Novecento del paesaggio umbro, il saggio prende in esame due casi emblematici dell’importanza che rivestono fonti documentarie autobiografiche ed epistolari per una sua più approfondita indagine e interpretazione. I due casi sono quelli del lungo epistolario, oggetto di un successivo studio monografico, fra l’assisiate Matteo Tassi ed il pesarese Giuseppe Vaccaj, entrambi pittori di paesaggio, il quale non solo fa luce sulla rete di rapporti fra i due, ma chiarifica moventi, metodi e cronologia della produzione del pittore umbro. Il secondo caso è quello dell’americano Elihu Vedder e degli artisti anglo-americani suoi ospiti a Perugia nell’ottavo decennio del XIX secolo, George Innes in particolare. Ricostruendo l’opera di Vedder legata ai suoi soggiorni estivi a Perugia (1870-1879) se ne analizzano per la prima volta le caratteristiche iconografiche e stilistiche, rintracciandone le composite origini culturali fra esperienza macchiaiola e simbolista di matrice preraffaellita cui il paesaggio umbro e suggestioni etrusco-francescane mediate da Nino Costa contribuirono a definire il repertorio immaginativo.
Prospettive di ricerca per l’immagine del paesaggio umbro fra Otto e Novecento: Matteo Tassi e Giuseppe Vaccaj, Elihu Vedder e gli artisti anglo-americani a Perugia
A. Migliorati
2017
Abstract
Il saggio è la redazione definitiva della relazione tenuta in occasione della giornata di studi a cura di E.Neri Lusanna e M. Santanicchia “Paesaggio e arti figurative in Umbria tra Gotico e Rinascimento”, (Perugia, Palazzo Manzoni, 13 novembre 2014). Dopo un preambolo sugli approcci metodologici allo studio dell’immagine pittorica e fotografica d’artista fra Otto e Novecento del paesaggio umbro, il saggio prende in esame due casi emblematici dell’importanza che rivestono fonti documentarie autobiografiche ed epistolari per una sua più approfondita indagine e interpretazione. I due casi sono quelli del lungo epistolario, oggetto di un successivo studio monografico, fra l’assisiate Matteo Tassi ed il pesarese Giuseppe Vaccaj, entrambi pittori di paesaggio, il quale non solo fa luce sulla rete di rapporti fra i due, ma chiarifica moventi, metodi e cronologia della produzione del pittore umbro. Il secondo caso è quello dell’americano Elihu Vedder e degli artisti anglo-americani suoi ospiti a Perugia nell’ottavo decennio del XIX secolo, George Innes in particolare. Ricostruendo l’opera di Vedder legata ai suoi soggiorni estivi a Perugia (1870-1879) se ne analizzano per la prima volta le caratteristiche iconografiche e stilistiche, rintracciandone le composite origini culturali fra esperienza macchiaiola e simbolista di matrice preraffaellita cui il paesaggio umbro e suggestioni etrusco-francescane mediate da Nino Costa contribuirono a definire il repertorio immaginativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.