Il contributo ricostruisce un quadro delle presenze in Umbria, negli anni tra le due guerre, di alcuni tra i più importanti artisti italiani. In un ambiente fortemente connotato, già oggetto di una secolare fortuna iconografica, il paesaggio sollecita la verifica dei linguaggi o la messa a punto di nuove poetiche. Sul filo rosso dell' "estetica del silenzio" di matrice letteraria, già formulata agli inizi del Novecento per città come Assisi e Orvieto, negli anni dopo la prima guerra mondiale si rinnova una percezione incantata e "magica" degli orizzonti naturali e degli abitati, in un equilibrio tra fedele restituzione del dato ottico e una inedita dimensione metafisica.
Sovrumani silenzi. Paesaggi, vedute, visioni
Stefania Petrillo
2018
Abstract
Il contributo ricostruisce un quadro delle presenze in Umbria, negli anni tra le due guerre, di alcuni tra i più importanti artisti italiani. In un ambiente fortemente connotato, già oggetto di una secolare fortuna iconografica, il paesaggio sollecita la verifica dei linguaggi o la messa a punto di nuove poetiche. Sul filo rosso dell' "estetica del silenzio" di matrice letteraria, già formulata agli inizi del Novecento per città come Assisi e Orvieto, negli anni dopo la prima guerra mondiale si rinnova una percezione incantata e "magica" degli orizzonti naturali e degli abitati, in un equilibrio tra fedele restituzione del dato ottico e una inedita dimensione metafisica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.