Il contrasto ai fenomeni corruttivi è divenuto nel corso degli ultimi decenni una politica pubblica di rilievo primario. A tutti i livelli – globale, europeo, nazionale – si è assistito all’adozione di una serie di interventi volti a intro- durre e o a ra or are i meccanismi di pre en ione e di repressione della corruzione. Allo stesso tempo, sono venuti affermandosi metodi di misura ione del fenomeno corruttivo che operano nella direzione di orientare le scelte di investimento in relazione al grado di corruzione, e di valutare l'efficacia delle politiche di contrasto al fenomeno corruttivo impostate a livello statale. Secondo la Banca mondiale la corruzione rappresenta l’ostacolo più importante allo sviluppo economico e sociale a livello mondiale (World Bank, 2006a). La lotta alla corruzione, insieme a politiche di buon governo, sono ritenute imprescindibili condizioni per il sostegno di uno sviluppo sostenibile (World Bank, 2006b). Il Forum economico mondiale stima il costo della corruzione nell ordine di oltre il 5 del il lo ale e la anca mondiale valuta in oltre un miliardo di dollari il costo di tangenti pagate a livello inter- nazionale. Ma i costi della corruzione sono alti anche quando essa interviene ostacolando la realizzazione efficiente ed e ua di ser i i pu lici Se ueira, 2012). Transparency International stima che nei Paesi in via di sviluppo la corruzione sia all’origine dell’innalzamento del costo per il collegamento delle a ita ioni alle reti idriche del 0 e che ci aumenti di oltre 48 miliardi di dollari il costo del raggiungimento degli obiettivi dei Millennium Development goals relativi a reti idriche e igieniche (Global Corruption Report, 2006; 2008). Alti livelli di corruzione sono anche associati a bassi livelli di Pil pro-capite, sebbene la direzione di questa relazione causale non sia ancora chiara. Murphy et al (1993), Ehrlich e Lui (1999), Lambsdor (2007) e molti altri ritengono che la causalità vada dall’alta corruzione al basso Pil, e ritengono dunque che la corruzione sia causa di abbassamento del Pil pro- capite. Altri invece (si vedano Treisman, 2000; Paldam, 2002) ritengono che la transizione da una situazione ad alta corruzione a una a basso livello corruttivo sia il prodotto dello sviluppo economico. Gli ultimi due decenni di straordinario sviluppo in termini di ampiezza e spessore degli studi sul tema della corruzione sono stati innescati dalla crescente consapevolezza dei costi che impone, sebbene i costi associati alla corruzione rappresentino solo l ultimo anello quantificabile di una catena distorsiva complessa, che altera le attività economiche, riduce gli investimenti, indebolisce gli effetti attesi delle politiche pubbliche, intralcia il buon funzionamento delle istitizioni. Le consegue che il monitoraggio a fini di contrasto ex post ed ex ante della corruzione è una condizione cruciale per l'iinnalzamento della qualità di uno Stato e della sua integrità sotto il profilo politico-sociale, giuridico ed economico. La misurazione della corruzione rimane oggi, a livello scientifico, la sfida principale. Senza misure accurate e affidabiili non solo diventa difficile cogliere l’estensione e l’ordine di grandezza del fenomeno, ma anche indirizza- re strategie d’intervento istituzionale e politico di contrasto e repressione. La misurazione della corruzione è difficile per una molteplicità di motivi, alcuni dei quali sono “a monte” e legati al fatto che, come vedremo, la corruzione è un fenomeno sommerso e multidimensionale. Altri sono invece specificamente legati al particolare tipo di misura impiegata per la sua quantificazione. Infatti, le misure più comunemente usate per misurarla – le cosiddette misure soggettive e le misure oggettive – presentano limiti concettuali, metodologici e politici (Heywood e Rose, 2014; Carloni, 2017a) che ne limitano l’utilità, anche ai fini della predisposi ione di politiche anticorruzione e caci. Per esempio, come verrà discusso più estesamente nel seguito, le misure perception-based, essendo basate sulla percezione che della corruzione hanno li esperti, non riflettono necessariamente le reali esperienze di fatti corruttivi vissuti in prima persona. D’altra parte, le misure giudiziarie pongono altre questioni, legate da una parte alla loro limitata portata applicativa in indagini cross-nazionali e dall’altra alla loro bassa utilità in funzione preventiva. Obiettivo di questo lavoro è una rassegna critica delle principali misure di corruzione. In questa rassegna, l’attenzione è dedicata oltre che ai tradizionali strumenti di misurazione della corruzione, anche alle misure di rischio e prevenzione. I primi propongono una valutazione e post dell’evento corruttivo, cioè a evento accaduto, e inquadrano quest’ultimo nelle tradizionali fattispecie penali. Le seconde invece segnalano e ante tutte quelle cattive condotte che, anche se non penalmente perseguibili, suonano come campanelli di allarme, allertando l'attenzione al ne di prevenire l'insorgenza di fatti corruttivi.

Indicatori di corruzione e nuovi indicatori di prevenzione della corruzione.

michela gnaldi
2018

Abstract

Il contrasto ai fenomeni corruttivi è divenuto nel corso degli ultimi decenni una politica pubblica di rilievo primario. A tutti i livelli – globale, europeo, nazionale – si è assistito all’adozione di una serie di interventi volti a intro- durre e o a ra or are i meccanismi di pre en ione e di repressione della corruzione. Allo stesso tempo, sono venuti affermandosi metodi di misura ione del fenomeno corruttivo che operano nella direzione di orientare le scelte di investimento in relazione al grado di corruzione, e di valutare l'efficacia delle politiche di contrasto al fenomeno corruttivo impostate a livello statale. Secondo la Banca mondiale la corruzione rappresenta l’ostacolo più importante allo sviluppo economico e sociale a livello mondiale (World Bank, 2006a). La lotta alla corruzione, insieme a politiche di buon governo, sono ritenute imprescindibili condizioni per il sostegno di uno sviluppo sostenibile (World Bank, 2006b). Il Forum economico mondiale stima il costo della corruzione nell ordine di oltre il 5 del il lo ale e la anca mondiale valuta in oltre un miliardo di dollari il costo di tangenti pagate a livello inter- nazionale. Ma i costi della corruzione sono alti anche quando essa interviene ostacolando la realizzazione efficiente ed e ua di ser i i pu lici Se ueira, 2012). Transparency International stima che nei Paesi in via di sviluppo la corruzione sia all’origine dell’innalzamento del costo per il collegamento delle a ita ioni alle reti idriche del 0 e che ci aumenti di oltre 48 miliardi di dollari il costo del raggiungimento degli obiettivi dei Millennium Development goals relativi a reti idriche e igieniche (Global Corruption Report, 2006; 2008). Alti livelli di corruzione sono anche associati a bassi livelli di Pil pro-capite, sebbene la direzione di questa relazione causale non sia ancora chiara. Murphy et al (1993), Ehrlich e Lui (1999), Lambsdor (2007) e molti altri ritengono che la causalità vada dall’alta corruzione al basso Pil, e ritengono dunque che la corruzione sia causa di abbassamento del Pil pro- capite. Altri invece (si vedano Treisman, 2000; Paldam, 2002) ritengono che la transizione da una situazione ad alta corruzione a una a basso livello corruttivo sia il prodotto dello sviluppo economico. Gli ultimi due decenni di straordinario sviluppo in termini di ampiezza e spessore degli studi sul tema della corruzione sono stati innescati dalla crescente consapevolezza dei costi che impone, sebbene i costi associati alla corruzione rappresentino solo l ultimo anello quantificabile di una catena distorsiva complessa, che altera le attività economiche, riduce gli investimenti, indebolisce gli effetti attesi delle politiche pubbliche, intralcia il buon funzionamento delle istitizioni. Le consegue che il monitoraggio a fini di contrasto ex post ed ex ante della corruzione è una condizione cruciale per l'iinnalzamento della qualità di uno Stato e della sua integrità sotto il profilo politico-sociale, giuridico ed economico. La misurazione della corruzione rimane oggi, a livello scientifico, la sfida principale. Senza misure accurate e affidabiili non solo diventa difficile cogliere l’estensione e l’ordine di grandezza del fenomeno, ma anche indirizza- re strategie d’intervento istituzionale e politico di contrasto e repressione. La misurazione della corruzione è difficile per una molteplicità di motivi, alcuni dei quali sono “a monte” e legati al fatto che, come vedremo, la corruzione è un fenomeno sommerso e multidimensionale. Altri sono invece specificamente legati al particolare tipo di misura impiegata per la sua quantificazione. Infatti, le misure più comunemente usate per misurarla – le cosiddette misure soggettive e le misure oggettive – presentano limiti concettuali, metodologici e politici (Heywood e Rose, 2014; Carloni, 2017a) che ne limitano l’utilità, anche ai fini della predisposi ione di politiche anticorruzione e caci. Per esempio, come verrà discusso più estesamente nel seguito, le misure perception-based, essendo basate sulla percezione che della corruzione hanno li esperti, non riflettono necessariamente le reali esperienze di fatti corruttivi vissuti in prima persona. D’altra parte, le misure giudiziarie pongono altre questioni, legate da una parte alla loro limitata portata applicativa in indagini cross-nazionali e dall’altra alla loro bassa utilità in funzione preventiva. Obiettivo di questo lavoro è una rassegna critica delle principali misure di corruzione. In questa rassegna, l’attenzione è dedicata oltre che ai tradizionali strumenti di misurazione della corruzione, anche alle misure di rischio e prevenzione. I primi propongono una valutazione e post dell’evento corruttivo, cioè a evento accaduto, e inquadrano quest’ultimo nelle tradizionali fattispecie penali. Le seconde invece segnalano e ante tutte quelle cattive condotte che, anche se non penalmente perseguibili, suonano come campanelli di allarme, allertando l'attenzione al ne di prevenire l'insorgenza di fatti corruttivi.
2018
9788891734754
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1434822
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