La travalicazione dei limiti biofisici ed etico sociali della crescita economica da parte degli attuali sistemi di produzione e di consumo che hanno adottato un modello di crescita lineare è fonte di innumerevoli problemi ambientali sia a livello europeo che mondiale come l’esaurimento delle risorse, il riscaldamento climatico globale, l’inquinamento. La possibilità di ridefinire i principi che hanno guidato fino ad oggi i sistemi economici (e gli stili di vita ad essi connessi) nella direzione di una loro insostenibilità economica-sociale-ambientale può essere facilitata con l’adozione del modello di Economia Circolare che l’Unione Europea sta promuovendo, con apposite azioni e programmi, con l’obiettivo di realizzare un'Europa a zero rifiuti ed un'Europa più efficiente nell’utilizzo delle risorse, competitiva e sostenibile. A questo scopo può sicuramente risultare proficuo ispirarsi al modo di pensare di Leonardo da Vinci che, caratterizzato da profonda consapevolezza ecologica e sistemica, può fungere da leva per un vero e proprio cambiamento di paradigma della scienza in generale e, più in particolare, della scienza economica proprio in direzione dell’Economia Circolare, un’economia che utilizza i materiali recuperati dai prodotti alla fine del loro ciclo di vita come input per un nuovo ciclo di produzione. Al modo di pensare di Leonardo da Vinci, che procedeva attraverso analogie tra la natura e gli esseri umani, si può ricondurre anche la Blue Economy teorizzata da Gunter Pauli. La Blue Economy ipotizza un parallelismo tra il funzionamento di un eco-sistema e quello di un sistema economico, caratterizzati entrambi da un processo metabolitico. La differenza tra l’eco-sistema ed il sistema economico è che il primo produce rifiuti che sono tutti completamente biodegradabili riuscendo così a chiudere perfettamente il cerchio del suo metabolismo. La sfida per il sistema economico è allora quella di copiare la natura per rallentare l’aumento dell’entropia che esso genera per il mantenimento della sua funzionalità. La Blue Economy ha ispirato la nascita di molte imprese innovative che fondano il loro business imitando il funzionamento della natura e che hanno creato a livello soprattutto locale tanti posti di lavoro incrementando sostenibilità ambientale, integrazione e coesione sociale. “Pensare come Leonardo da Vinci” secondo i sette principi vinciani (curiosità, dimostrazione, sensazione, sfumato, connubio arte/scienza, corporalità, connessione), può sicuramente aiutare la transizione verso un’ecologia industriale sia nella veste della Economia Circolare che della Blue Economy. La scienza di Leonardo da Vinci era infatti un mix bilanciato tra due differenti nozioni di scienza (non contrapposte, ma complementari): la scienza come frutto dell’esperienza (correlata al principio di dimostrazione) legata ad applicazioni tecniche e la scienza come studio delle forme viventi (correlata al principio di connessione) avvinta ad una consapevolezza e saggezza “sistemica”.

Pensare come Leonardo da Vinci per un’Europa a zero rifiuti

MontesiC.
2018

Abstract

La travalicazione dei limiti biofisici ed etico sociali della crescita economica da parte degli attuali sistemi di produzione e di consumo che hanno adottato un modello di crescita lineare è fonte di innumerevoli problemi ambientali sia a livello europeo che mondiale come l’esaurimento delle risorse, il riscaldamento climatico globale, l’inquinamento. La possibilità di ridefinire i principi che hanno guidato fino ad oggi i sistemi economici (e gli stili di vita ad essi connessi) nella direzione di una loro insostenibilità economica-sociale-ambientale può essere facilitata con l’adozione del modello di Economia Circolare che l’Unione Europea sta promuovendo, con apposite azioni e programmi, con l’obiettivo di realizzare un'Europa a zero rifiuti ed un'Europa più efficiente nell’utilizzo delle risorse, competitiva e sostenibile. A questo scopo può sicuramente risultare proficuo ispirarsi al modo di pensare di Leonardo da Vinci che, caratterizzato da profonda consapevolezza ecologica e sistemica, può fungere da leva per un vero e proprio cambiamento di paradigma della scienza in generale e, più in particolare, della scienza economica proprio in direzione dell’Economia Circolare, un’economia che utilizza i materiali recuperati dai prodotti alla fine del loro ciclo di vita come input per un nuovo ciclo di produzione. Al modo di pensare di Leonardo da Vinci, che procedeva attraverso analogie tra la natura e gli esseri umani, si può ricondurre anche la Blue Economy teorizzata da Gunter Pauli. La Blue Economy ipotizza un parallelismo tra il funzionamento di un eco-sistema e quello di un sistema economico, caratterizzati entrambi da un processo metabolitico. La differenza tra l’eco-sistema ed il sistema economico è che il primo produce rifiuti che sono tutti completamente biodegradabili riuscendo così a chiudere perfettamente il cerchio del suo metabolismo. La sfida per il sistema economico è allora quella di copiare la natura per rallentare l’aumento dell’entropia che esso genera per il mantenimento della sua funzionalità. La Blue Economy ha ispirato la nascita di molte imprese innovative che fondano il loro business imitando il funzionamento della natura e che hanno creato a livello soprattutto locale tanti posti di lavoro incrementando sostenibilità ambientale, integrazione e coesione sociale. “Pensare come Leonardo da Vinci” secondo i sette principi vinciani (curiosità, dimostrazione, sensazione, sfumato, connubio arte/scienza, corporalità, connessione), può sicuramente aiutare la transizione verso un’ecologia industriale sia nella veste della Economia Circolare che della Blue Economy. La scienza di Leonardo da Vinci era infatti un mix bilanciato tra due differenti nozioni di scienza (non contrapposte, ma complementari): la scienza come frutto dell’esperienza (correlata al principio di dimostrazione) legata ad applicazioni tecniche e la scienza come studio delle forme viventi (correlata al principio di connessione) avvinta ad una consapevolezza e saggezza “sistemica”.
2018
9788860749581
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1436528
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