I punti di contatto tra il tema della fragilità umane e sociali ed una mistica come santa Teresa di Gesù, esplorati nel saggio, sono principalmente due. Teresa ha fornito indicazioni utili per riconoscere e superare le fragilità esistenziali, umane, spirituali con risvolti positivi sul versante sociale ed è stata anche una grande riformatrice in campo economico e sociale rispondendo in chiave anticonformista alle convenzioni sociali dell’epoca. Il concetto di fragilità/vulnerabilità è un concetto complesso, aperto, multidisciplinare che è stato inserito tra i principi della Dichiarazione di Barcellona e che racchiude i principi etici alla base della Unione Europea (insieme ad autonomia, dignità, integrità). La fragilità, che può emergere a livello individuale, comunitario, territoriale e perfino di intera società, esprime due idee fondamentali: la prima è quella della finitezza e della creaturalità dell'esistenza umana; la seconda è che le persone fragili sono quelle persone la cui autonomia, dignità o integrità possono essere minacciate o messe a repentaglio sia a causa di alcuni eventi di forza maggiore sia perché esposte alla azioni degli altri. Le persone in quanto fragili sono tutte bisognose di cura (la fragilità ha quindi un risvolto etico). Teresa, con la modernità che contraddistingue tutti i grandi carismatici di ogni tempo, ha non solo anticipato questa concezione della fragilità, ma ne ha fatto il pilastro del suo magistero spirituale. Teresa ha ben presente l’idea della fragilità del vivere che è coestensiva dell’umano e che è una condizione universale: siamo tutti esposti all’incertezza ed al mistero della malattia, del dolore, del male, della morte (fragilità esistenziale); siamo tutti inclini alle nostre debolezze caratteriali (fragilità umana); siamo tutti inclini al peccato (fragilità teologica). Ebbene Teresa non solo consiglia di non negare e rimuovere queste fragilità, ma anzi di riconoscerle con umiltà e di governarle. Questo progressivo e faticoso cammino di perfezione attraverso il governo delle fragilità finisce per sprigionare nel mondo esterno un’intensa attività di cura, anche materiale, a soccorso delle fragilità altrui. I beni relazionali (amicizia, amore tra persone), generati dai processi del cammino di perfezione, sono fondamentali sia per il “buon vivere” in società sia per il funzionamento dei mercati secondo la prospettiva dell’Economia Civile. Ma il legame tra Teresa e le fragilità sociali risiede anche nel fatto Teresa che è stata una grande innovatrice in campo economico-sociale. Teresa ha intessuto, senza preclusioni, rapporti con la più varia gamma di persone appartenenti a diverse classi sociali (nobili, media e piccola borghesia, clero, poveri); ha riabilitato la povertà evidenziandone la bellezza; ha infranto nelle Costituzioni dei suoi monasteri i diktat sociali imposti dal classismo dell’epoca ammettendo anche le postulanti sprovviste di dote da conferire al monastero; ha costituito un esempio di libertà e forza femminile in una società che discriminava fortemente le donne. Ecco perché mistica teresiana ed Economia Civile, che è un nuovo paradigma economico basato sull’inclusione sociale, possono rafforzarsi vicendevolmente.

Teresa e le fragilità umane e sociali

C. Montesi
2017

Abstract

I punti di contatto tra il tema della fragilità umane e sociali ed una mistica come santa Teresa di Gesù, esplorati nel saggio, sono principalmente due. Teresa ha fornito indicazioni utili per riconoscere e superare le fragilità esistenziali, umane, spirituali con risvolti positivi sul versante sociale ed è stata anche una grande riformatrice in campo economico e sociale rispondendo in chiave anticonformista alle convenzioni sociali dell’epoca. Il concetto di fragilità/vulnerabilità è un concetto complesso, aperto, multidisciplinare che è stato inserito tra i principi della Dichiarazione di Barcellona e che racchiude i principi etici alla base della Unione Europea (insieme ad autonomia, dignità, integrità). La fragilità, che può emergere a livello individuale, comunitario, territoriale e perfino di intera società, esprime due idee fondamentali: la prima è quella della finitezza e della creaturalità dell'esistenza umana; la seconda è che le persone fragili sono quelle persone la cui autonomia, dignità o integrità possono essere minacciate o messe a repentaglio sia a causa di alcuni eventi di forza maggiore sia perché esposte alla azioni degli altri. Le persone in quanto fragili sono tutte bisognose di cura (la fragilità ha quindi un risvolto etico). Teresa, con la modernità che contraddistingue tutti i grandi carismatici di ogni tempo, ha non solo anticipato questa concezione della fragilità, ma ne ha fatto il pilastro del suo magistero spirituale. Teresa ha ben presente l’idea della fragilità del vivere che è coestensiva dell’umano e che è una condizione universale: siamo tutti esposti all’incertezza ed al mistero della malattia, del dolore, del male, della morte (fragilità esistenziale); siamo tutti inclini alle nostre debolezze caratteriali (fragilità umana); siamo tutti inclini al peccato (fragilità teologica). Ebbene Teresa non solo consiglia di non negare e rimuovere queste fragilità, ma anzi di riconoscerle con umiltà e di governarle. Questo progressivo e faticoso cammino di perfezione attraverso il governo delle fragilità finisce per sprigionare nel mondo esterno un’intensa attività di cura, anche materiale, a soccorso delle fragilità altrui. I beni relazionali (amicizia, amore tra persone), generati dai processi del cammino di perfezione, sono fondamentali sia per il “buon vivere” in società sia per il funzionamento dei mercati secondo la prospettiva dell’Economia Civile. Ma il legame tra Teresa e le fragilità sociali risiede anche nel fatto Teresa che è stata una grande innovatrice in campo economico-sociale. Teresa ha intessuto, senza preclusioni, rapporti con la più varia gamma di persone appartenenti a diverse classi sociali (nobili, media e piccola borghesia, clero, poveri); ha riabilitato la povertà evidenziandone la bellezza; ha infranto nelle Costituzioni dei suoi monasteri i diktat sociali imposti dal classismo dell’epoca ammettendo anche le postulanti sprovviste di dote da conferire al monastero; ha costituito un esempio di libertà e forza femminile in una società che discriminava fortemente le donne. Ecco perché mistica teresiana ed Economia Civile, che è un nuovo paradigma economico basato sull’inclusione sociale, possono rafforzarsi vicendevolmente.
2017
978-88-722-9649-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1436591
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