Parlare di organizzazioni non profit, o di organizzazioni di terzo settore, significa riferirsi a un insieme di variegate ed eterogenee esperienze mediante le quali la società civile agisce, come singolo o in forma associata, per rispondere a esigenze non soddisfatte da altri operatori e che si fonda su relazioni di fiducia e reciprocità. Prime esperienze in tal senso risalgono al Medioevo, periodo nel quale, a partire dalla carità cristiana, iniziano a sorgere prime opere a sfondo solidaristico e sociale. Nel tempo, e con alterne vicende, tali realtà hanno avuto il merito di riuscire a intercettare le domande della società, con modalità innovative, solidali e sostenibili nell’agire. Con la recente crisi del welfare state e il contrarsi della spesa pubblica, si è assistito al progressivo imporsi di un nuovo rapporto tra Stato, realtà lucrative e terzo settore, che vede il superamento dello Stato sociale come unico punto di assorbimento delle esigenze della cittadinanza, e nel quale le organizzazioni non profit sono chiamate a svolgere un ruolo di primo piano nella ristrutturazione dei processi di protezione sociale. In questa direzione si muove anche la recentissima riforma del terzo settore, iniziata con la L. n. 106/2016 e proseguita con i decreti attuativi, con l’obiettivo di modernizzare la legislazione sul tema, di stimolare la partecipazione della cittadinanza alle politiche sociali e di sostenere con adeguati incentivi tutti i comportamenti finalizzati a generare coesione e responsabilità condivisa. Il presente volume ha l’obiettivo di offrire una analisi delle organizzazioni non profit in un’ottica economico-aziendale, con particolare riferimento ai processi messi in atto da tali realtà per rendere conto del loro operato all’esterno. Si tratta di meccanismi riconducibili alla c.d. “accountability”, che si sostanzia nella attuazione di comportamenti atti a soddisfare le attese di soggetti nei confronti dei quali si hanno responsabilità operative e di risultato. Detto processo si inserisce in una dinamica di tipo relazionale e, se posto in essere in modo adeguato, consente di accrescere la legittimazione e la credibilità del proprio operato, elementi chiave per consentire un efficiente ed efficace raggiungimento degli obiettivi di natura sociale nelle organizzazioni di tipo non lucrativo. A tal fine, nel primo capitolo, l’attenzione si è focalizzata sull’oggetto di studio – le organizzazioni non profit – tentando di proporre una sistematizzazione degli sforzi definitori effettuati per circoscrivere il fenomeno e le realtà in esso operanti. Allo stesso modo, si è cercato di comprendere come il punto di vista economico-aziendale possa offrire un valido contributo per l’analisi che si è inteso svolgere. Per poter comprendere al meglio il ruolo che il terzo settore oggi riveste nel sistema socio-economico attuale e per interpretare le nuove sfide che ora è chiamato ad affrontare, inoltre, si è ricostruito il percorso storico di tali realtà, con particolare enfasi sui recenti accadimenti. Nel secondo capitolo ci si è soffermati sugli aspetti normativi e istituzionali, tentando di inquadrare le più importanti novità che la recente riforma sul tema ha introdotto, evidenziando la sua portata innovativa senza dimenticare le criticità che la stessa evidenzia. Il tema centrale del lavoro si sostanzia nella terza e quarta parte, in cui vengono analizzati, rispettivamente, i processi di accountability e le modalità attraverso le quali una organizzazione non profit può misurare e veicolare il proprio valore sociale. Così, nel terzo capitolo si è voluto offrire una ampia disamina sul concetto di accountability, costruendo, altresì, un framework di riferimento che potesse aiutare nell’analisi degli strumenti posti in essere e valutare la loro congruità rispetto agli obiettivi e alle attese dei diversi portatori di interesse. Nella consapevolezza che la maggior parte dell’accountability operativa verso gli stakeholder chiave si sostanzia essenzialmente sull’offerta di un sistema di contabilità e reportistica periodici, ci si è poi focalizzati sui principali strumenti informativi a disposizione, sia di tipo tradizionale (bilanci economico-finanziari) sia innovativi, questi ultimi in grado di evidenziare attività non financial ma estremamente significative in una logica valutativa, soprattutto per realtà che fondano la loro ragion d’essere sul perseguimento di obiettivi di natura solidaristica e sociale. Oltre al bilancio sociale, strumento principale del sistema di reporting non financial, trattato alla fine del terzo capitolo, sono stati analizzati anche nuove metriche valutative, orientate alla misurazione dell’impatto sociale dell’attività svolta dalla organizzazione non lucrativa. Di questo si è parlato nel quarto e ultimo capitolo, evidenziando i motivi che hanno portato all’esigenza di misurare la performance sociale di un ente e presentando una disamina dei più diffusi indicatori monetari e non monetari riconosciuti a livello internazionale.
Accountability e modelli di valutazione nelle organizzazioni non profit
picciaia francesca
2018
Abstract
Parlare di organizzazioni non profit, o di organizzazioni di terzo settore, significa riferirsi a un insieme di variegate ed eterogenee esperienze mediante le quali la società civile agisce, come singolo o in forma associata, per rispondere a esigenze non soddisfatte da altri operatori e che si fonda su relazioni di fiducia e reciprocità. Prime esperienze in tal senso risalgono al Medioevo, periodo nel quale, a partire dalla carità cristiana, iniziano a sorgere prime opere a sfondo solidaristico e sociale. Nel tempo, e con alterne vicende, tali realtà hanno avuto il merito di riuscire a intercettare le domande della società, con modalità innovative, solidali e sostenibili nell’agire. Con la recente crisi del welfare state e il contrarsi della spesa pubblica, si è assistito al progressivo imporsi di un nuovo rapporto tra Stato, realtà lucrative e terzo settore, che vede il superamento dello Stato sociale come unico punto di assorbimento delle esigenze della cittadinanza, e nel quale le organizzazioni non profit sono chiamate a svolgere un ruolo di primo piano nella ristrutturazione dei processi di protezione sociale. In questa direzione si muove anche la recentissima riforma del terzo settore, iniziata con la L. n. 106/2016 e proseguita con i decreti attuativi, con l’obiettivo di modernizzare la legislazione sul tema, di stimolare la partecipazione della cittadinanza alle politiche sociali e di sostenere con adeguati incentivi tutti i comportamenti finalizzati a generare coesione e responsabilità condivisa. Il presente volume ha l’obiettivo di offrire una analisi delle organizzazioni non profit in un’ottica economico-aziendale, con particolare riferimento ai processi messi in atto da tali realtà per rendere conto del loro operato all’esterno. Si tratta di meccanismi riconducibili alla c.d. “accountability”, che si sostanzia nella attuazione di comportamenti atti a soddisfare le attese di soggetti nei confronti dei quali si hanno responsabilità operative e di risultato. Detto processo si inserisce in una dinamica di tipo relazionale e, se posto in essere in modo adeguato, consente di accrescere la legittimazione e la credibilità del proprio operato, elementi chiave per consentire un efficiente ed efficace raggiungimento degli obiettivi di natura sociale nelle organizzazioni di tipo non lucrativo. A tal fine, nel primo capitolo, l’attenzione si è focalizzata sull’oggetto di studio – le organizzazioni non profit – tentando di proporre una sistematizzazione degli sforzi definitori effettuati per circoscrivere il fenomeno e le realtà in esso operanti. Allo stesso modo, si è cercato di comprendere come il punto di vista economico-aziendale possa offrire un valido contributo per l’analisi che si è inteso svolgere. Per poter comprendere al meglio il ruolo che il terzo settore oggi riveste nel sistema socio-economico attuale e per interpretare le nuove sfide che ora è chiamato ad affrontare, inoltre, si è ricostruito il percorso storico di tali realtà, con particolare enfasi sui recenti accadimenti. Nel secondo capitolo ci si è soffermati sugli aspetti normativi e istituzionali, tentando di inquadrare le più importanti novità che la recente riforma sul tema ha introdotto, evidenziando la sua portata innovativa senza dimenticare le criticità che la stessa evidenzia. Il tema centrale del lavoro si sostanzia nella terza e quarta parte, in cui vengono analizzati, rispettivamente, i processi di accountability e le modalità attraverso le quali una organizzazione non profit può misurare e veicolare il proprio valore sociale. Così, nel terzo capitolo si è voluto offrire una ampia disamina sul concetto di accountability, costruendo, altresì, un framework di riferimento che potesse aiutare nell’analisi degli strumenti posti in essere e valutare la loro congruità rispetto agli obiettivi e alle attese dei diversi portatori di interesse. Nella consapevolezza che la maggior parte dell’accountability operativa verso gli stakeholder chiave si sostanzia essenzialmente sull’offerta di un sistema di contabilità e reportistica periodici, ci si è poi focalizzati sui principali strumenti informativi a disposizione, sia di tipo tradizionale (bilanci economico-finanziari) sia innovativi, questi ultimi in grado di evidenziare attività non financial ma estremamente significative in una logica valutativa, soprattutto per realtà che fondano la loro ragion d’essere sul perseguimento di obiettivi di natura solidaristica e sociale. Oltre al bilancio sociale, strumento principale del sistema di reporting non financial, trattato alla fine del terzo capitolo, sono stati analizzati anche nuove metriche valutative, orientate alla misurazione dell’impatto sociale dell’attività svolta dalla organizzazione non lucrativa. Di questo si è parlato nel quarto e ultimo capitolo, evidenziando i motivi che hanno portato all’esigenza di misurare la performance sociale di un ente e presentando una disamina dei più diffusi indicatori monetari e non monetari riconosciuti a livello internazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.