Il legame tra la presenza di specie vegetali nei siti archeologici e storici e gli ambienti stessi, si può inquadrare in un ambito ecologico-urbano a valenza più ampia in cui i rapporti di insediamento e diffusione dei vegetali, sono determinate da regole biologico - naturalistiche ed ambientali (Gaudio, 1997/1999; Fazio, 2008). Particolare da non trascurare è l’influenza che il microclima dei siti archeologici esercita sulle specie vegetali, determinate dal particolare microhabitat delle mura (Lisci & Pacini, 1993), dai vari reperti marmorei e lastricati che inoltre, surriscaldandosi, danno origine ad ambienti spesso fortemente limitanti per la xericità, la mancanza di un substrato edafico maturo e la scarsità di nutrienti. Sulla composizione floristica influisce indirettamente anche l’afflusso dei turisti che involontariamente si rendono vettori di specie attraverso organuli vegetali (frutti, semi, parti di pianta, ecc.), contribuendo alla dispersione delle specie vegetali (Lucchese & Pignatti, 2009). La gestione di questi siti, comunque, riveste importanza elevata sia in termini conservazionistici dei ruderi stessi sia per l’impatto visivo che la composizione floristica può avere nei visitatori (Caneva & Ceschin, 20
Gestione del verde in ambito archeologico e storico
RANFA ALDO
Writing – Original Draft Preparation
;BODESMO MARAMembro del Collaboration Group
;CAPPELLI CURGONIOMembro del Collaboration Group
;CANEVA GIULIASupervision
2018
Abstract
Il legame tra la presenza di specie vegetali nei siti archeologici e storici e gli ambienti stessi, si può inquadrare in un ambito ecologico-urbano a valenza più ampia in cui i rapporti di insediamento e diffusione dei vegetali, sono determinate da regole biologico - naturalistiche ed ambientali (Gaudio, 1997/1999; Fazio, 2008). Particolare da non trascurare è l’influenza che il microclima dei siti archeologici esercita sulle specie vegetali, determinate dal particolare microhabitat delle mura (Lisci & Pacini, 1993), dai vari reperti marmorei e lastricati che inoltre, surriscaldandosi, danno origine ad ambienti spesso fortemente limitanti per la xericità, la mancanza di un substrato edafico maturo e la scarsità di nutrienti. Sulla composizione floristica influisce indirettamente anche l’afflusso dei turisti che involontariamente si rendono vettori di specie attraverso organuli vegetali (frutti, semi, parti di pianta, ecc.), contribuendo alla dispersione delle specie vegetali (Lucchese & Pignatti, 2009). La gestione di questi siti, comunque, riveste importanza elevata sia in termini conservazionistici dei ruderi stessi sia per l’impatto visivo che la composizione floristica può avere nei visitatori (Caneva & Ceschin, 20I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.