Il saggio traccia inizialmente una ricostruzione del fenomeno dello sviluppo e diffusione del monumento celebrativo come espressione di un progetto storico, politico e culturale intrinsecamente connesso al processo risorgimentale italiano. Nel monumento celebrativo risorgimentale si intende, infatti, costruire la memoria politica del nascente Stato unitario trasmettendo quindi nell'immagine dell'eroe risorgimentale un ventaglio di valori perlopiù riconducibili al principio del "fare" la patria. I modelli della scultura celebrativa risorgimentale sono quelli con cui dovrà confrontarsi la "monumentomania" ai Caduti della Grande Guerra in un momento, tuttavia, in cui la situazione politica italiana è in rapido cambiamento e dalla marcia su Roma del 1922 vedrà nel 1928 la completa fascistizzazione dello Stato. Alla costruzione di una memoria politica risorgimentale andrà quindi sostituendosi quella della memoria politica del regime cui la celebrazione dei Caduti offre un importante strumento di propaganda ideologica. Nella seconda parte del saggio pertanto si esaminano i monumenti ai Caduti umbri a carattere scultoreo ed architettonico analizzando sia dal punto iconografico che stilistico continuità e differenze con la tradizione precedente, approfondendo in particolare quei monumenti dove con più evidenza vengono ad incarnarsi i temi più cari all'ideologia di regime: il soldato/contadino, il difensore della patria e della famiglia, il soldato erede della stirpe degli italici condottieri. Nel lavoro si propongono sulla base del rinvenimento dei bozzetti originali anche nuove attribuzioni ad alcuni monumenti fin qui rimasti d'autore ignoto.

I monumenti ai Caduti umbri della Grande Guerra: dalla "religione della patria" risorgimentale alla "religione della nazione" dell'Italia fascista

Alessandra Migliorati
2018

Abstract

Il saggio traccia inizialmente una ricostruzione del fenomeno dello sviluppo e diffusione del monumento celebrativo come espressione di un progetto storico, politico e culturale intrinsecamente connesso al processo risorgimentale italiano. Nel monumento celebrativo risorgimentale si intende, infatti, costruire la memoria politica del nascente Stato unitario trasmettendo quindi nell'immagine dell'eroe risorgimentale un ventaglio di valori perlopiù riconducibili al principio del "fare" la patria. I modelli della scultura celebrativa risorgimentale sono quelli con cui dovrà confrontarsi la "monumentomania" ai Caduti della Grande Guerra in un momento, tuttavia, in cui la situazione politica italiana è in rapido cambiamento e dalla marcia su Roma del 1922 vedrà nel 1928 la completa fascistizzazione dello Stato. Alla costruzione di una memoria politica risorgimentale andrà quindi sostituendosi quella della memoria politica del regime cui la celebrazione dei Caduti offre un importante strumento di propaganda ideologica. Nella seconda parte del saggio pertanto si esaminano i monumenti ai Caduti umbri a carattere scultoreo ed architettonico analizzando sia dal punto iconografico che stilistico continuità e differenze con la tradizione precedente, approfondendo in particolare quei monumenti dove con più evidenza vengono ad incarnarsi i temi più cari all'ideologia di regime: il soldato/contadino, il difensore della patria e della famiglia, il soldato erede della stirpe degli italici condottieri. Nel lavoro si propongono sulla base del rinvenimento dei bozzetti originali anche nuove attribuzioni ad alcuni monumenti fin qui rimasti d'autore ignoto.
2018
978 88 94805 36 9
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