Inserito in un volume che si propone di indagare i percorsi dei giudici costituzionali in Europa e in America latina sulla giustiziabilità delle omissioni del legislatore, il saggio ricostruisce le ragioni e il fondamento dell’azione della Corte costituzionale rispetto alle lacune, eventualmente parziali ovvero totali, del legislatore. A differenza di alcuni ordinamenti europei (v.Portogallo) e diversamente dall’America latina, dove si riscontra un diffuso favor verso la regolamentazione di questa peculiare forma di controllo sulle omissioni legislative, nell’ordinamento italiano la Corte ha seguito una serie di percorsi per reagire all’inerzia del legislatore. Sullo sfondo di questa analisi critica si evidenziano ipotesi di attivismo del giudice delle leggi talora fondato sugli approdi della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo: in questo quadro abbiamo assistito a soluzioni che, pur nel pieno rispetto delle scelte discrezionali che solo il Parlamento è tenuto a compiere, hanno dettato le basi e le premesse per una disciplina normativa coerente con i principi supremi della Costituzione (es. in tema di unioni tra persone dello stesso sesso) e hanno altresì reso giustizia in concreto anche grazie al dialogo costante e fecondo con i giudici che si sono rivelati essenziali nella fase applicativa dell’ampliamento di orizzonte delle garanzie sulla scia tracciata dalla giurisprudenza costituzionale (es. diritto dell’adottato a conoscere le proprie origini).
Corte costituzionale e silenzi del legislatore:le criticità di alcuni modelli decisori nel controllo di costituzionalità sulle lacune legislative e il ruolo dei giudici
Luisa Cassetti
2019
Abstract
Inserito in un volume che si propone di indagare i percorsi dei giudici costituzionali in Europa e in America latina sulla giustiziabilità delle omissioni del legislatore, il saggio ricostruisce le ragioni e il fondamento dell’azione della Corte costituzionale rispetto alle lacune, eventualmente parziali ovvero totali, del legislatore. A differenza di alcuni ordinamenti europei (v.Portogallo) e diversamente dall’America latina, dove si riscontra un diffuso favor verso la regolamentazione di questa peculiare forma di controllo sulle omissioni legislative, nell’ordinamento italiano la Corte ha seguito una serie di percorsi per reagire all’inerzia del legislatore. Sullo sfondo di questa analisi critica si evidenziano ipotesi di attivismo del giudice delle leggi talora fondato sugli approdi della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo: in questo quadro abbiamo assistito a soluzioni che, pur nel pieno rispetto delle scelte discrezionali che solo il Parlamento è tenuto a compiere, hanno dettato le basi e le premesse per una disciplina normativa coerente con i principi supremi della Costituzione (es. in tema di unioni tra persone dello stesso sesso) e hanno altresì reso giustizia in concreto anche grazie al dialogo costante e fecondo con i giudici che si sono rivelati essenziali nella fase applicativa dell’ampliamento di orizzonte delle garanzie sulla scia tracciata dalla giurisprudenza costituzionale (es. diritto dell’adottato a conoscere le proprie origini).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.