Nel corso della sua carriera Gianfranco Miglio (1918-2001) percorse sentieri inesplorati e for­mulò ipotesi eterodosse, muovendosi progres­sivamente dallo studio delle origini del diritto internazionale alla storia delle dottrine e delle istituzioni politiche, fino alla Begriffspolitik: una«politologia concettuale» ispirata a grandi maestri come Tönnies, Weber, Mosca, Pareto e Schmitt, oltre che ai classici esponenti della tradizione del realismo politico. La libertà che sperimentò nel suo laboratorio teorico lo fece apparire a lungo come un personaggio scomodo, irritan­te e solitario. Ma è forse proprio quella libertà a fare oggi di Miglio una sorta di moderno classico. A cento anni dalla nascita, questo volume esplora le molteplici direzioni in cui si mossero le ricerche dello studioso comasco. Le voci di Bassani, Cacciari, Campi, Colombo, Duso, Galli, Leonida Miglio, Ornaghi, Palano, Parsi, Schiera e Tronti tornano così a valoriz­zarne le intuizioni e l’audacia prospettica, pur senza esitare a segnalarne i nodi problematici e le ambivalenze. Forse proprio l’eterogeneitàdelle letture dimostra quanto l’eredità di quell’avventura intellettuale si riveli ancora preziosa. E come il laboratorio di Gianfranco Miglio, il nitore delle sue eleganti costruzioni e l’edificio incompiuto della sua «teoria pura» della politica continuino a offrire formidabili sollecitazioni.

Dalle ideologie alle istituzioni. Gianfranco Miglio storico delle dottrine politiche

Alessandro Campi
2019

Abstract

Nel corso della sua carriera Gianfranco Miglio (1918-2001) percorse sentieri inesplorati e for­mulò ipotesi eterodosse, muovendosi progres­sivamente dallo studio delle origini del diritto internazionale alla storia delle dottrine e delle istituzioni politiche, fino alla Begriffspolitik: una«politologia concettuale» ispirata a grandi maestri come Tönnies, Weber, Mosca, Pareto e Schmitt, oltre che ai classici esponenti della tradizione del realismo politico. La libertà che sperimentò nel suo laboratorio teorico lo fece apparire a lungo come un personaggio scomodo, irritan­te e solitario. Ma è forse proprio quella libertà a fare oggi di Miglio una sorta di moderno classico. A cento anni dalla nascita, questo volume esplora le molteplici direzioni in cui si mossero le ricerche dello studioso comasco. Le voci di Bassani, Cacciari, Campi, Colombo, Duso, Galli, Leonida Miglio, Ornaghi, Palano, Parsi, Schiera e Tronti tornano così a valoriz­zarne le intuizioni e l’audacia prospettica, pur senza esitare a segnalarne i nodi problematici e le ambivalenze. Forse proprio l’eterogeneitàdelle letture dimostra quanto l’eredità di quell’avventura intellettuale si riveli ancora preziosa. E come il laboratorio di Gianfranco Miglio, il nitore delle sue eleganti costruzioni e l’edificio incompiuto della sua «teoria pura» della politica continuino a offrire formidabili sollecitazioni.
2019
9788834338988
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1453492
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