Fino a una trentina d’anni fa il settore sud-orientale dell’Umbria, per gran parte coincidente con il vasto bacino oro-idrografico del Fiume Nera, si sarebbe potuto definire un’area montana di spopolamento contraddistinta da una pluridecennale marginalità socio-economica. Oggi quell’area rivela un volto diverso, sotto il profilo ambientale-naturalistico nonché economico-sociale, soprattutto in virtù delle novità che ne hanno trasformato il settore primario. Il contributo mira a illustrare i fattori e le dinamiche che dopo decenni di esodo rurale e di declino hanno consentito a questa vasta area di tornare alla vitalità economica e culturale attraverso un processo verificatosi non a scapito della natura o con il sacrificio della propria peculiare identità, bensì trasformando il patrimonio di risorse e potenzialità locali in vantaggi competitivi.
La riterritorializzazione della montagna dell’Umbria sud-orientale
Fatichenti
2019
Abstract
Fino a una trentina d’anni fa il settore sud-orientale dell’Umbria, per gran parte coincidente con il vasto bacino oro-idrografico del Fiume Nera, si sarebbe potuto definire un’area montana di spopolamento contraddistinta da una pluridecennale marginalità socio-economica. Oggi quell’area rivela un volto diverso, sotto il profilo ambientale-naturalistico nonché economico-sociale, soprattutto in virtù delle novità che ne hanno trasformato il settore primario. Il contributo mira a illustrare i fattori e le dinamiche che dopo decenni di esodo rurale e di declino hanno consentito a questa vasta area di tornare alla vitalità economica e culturale attraverso un processo verificatosi non a scapito della natura o con il sacrificio della propria peculiare identità, bensì trasformando il patrimonio di risorse e potenzialità locali in vantaggi competitivi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.