Da oltre un paio di decenni si parla del diritto di accesso all’acqua quale diritto fondamentale di ogni essere umano, ma se si prova ad andare oltre le numerose dichiarazioni, risoluzioni e proclamazioni approvate in vari consessi internazionali, a cominciare dagli organi ONU che si occupano di diritti dell’uomo, che l’autrice passa in rassegna, l’effettivo riconoscimento giuridico di un tale diritto a livello internazionale fatica ad affermarsi. L’autrice, nel tracciare il percorso verso la difficile affermazione del diritto di accesso all’acqua, osserva come si siano rivelati abbastanza efficaci i meccanismi di ricorso individuale previsti dai sistemi regionali di salvaguardia, all’interno dei quali si è potuto registrare un timido riconoscimento del diritto in parola da parte dei relativi organi giurisdizionali o quasi giurisdizionali. Sebbene in nessuno dei trattati regionali a protezione dei diritti dell’uomo vi sia una norma esplicita sul riconoscimento del diritto di ogni individuo ad un adeguato accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari (right to water and sanitation), vi è una giurisprudenza evolutiva che spinge in tale direzione.
Il contributo delle corti regionali dei diritti umani all’affermazione del diritto all’acqua quale diritto fondamentale e le future prospettive, in Quaderno n.3 Diritti e principi nella pluralità dei livelli di protezione: evoluzioni, dialettica e conflittualità, a cura di L.Cassetti e S.Vannuccini, Perugia, 2019 (ISBN 9788899490089 )
Lanciotti, alessandra
2019
Abstract
Da oltre un paio di decenni si parla del diritto di accesso all’acqua quale diritto fondamentale di ogni essere umano, ma se si prova ad andare oltre le numerose dichiarazioni, risoluzioni e proclamazioni approvate in vari consessi internazionali, a cominciare dagli organi ONU che si occupano di diritti dell’uomo, che l’autrice passa in rassegna, l’effettivo riconoscimento giuridico di un tale diritto a livello internazionale fatica ad affermarsi. L’autrice, nel tracciare il percorso verso la difficile affermazione del diritto di accesso all’acqua, osserva come si siano rivelati abbastanza efficaci i meccanismi di ricorso individuale previsti dai sistemi regionali di salvaguardia, all’interno dei quali si è potuto registrare un timido riconoscimento del diritto in parola da parte dei relativi organi giurisdizionali o quasi giurisdizionali. Sebbene in nessuno dei trattati regionali a protezione dei diritti dell’uomo vi sia una norma esplicita sul riconoscimento del diritto di ogni individuo ad un adeguato accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari (right to water and sanitation), vi è una giurisprudenza evolutiva che spinge in tale direzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.