Il contributo analizza le innovazioni apportate dalla l. 23 giugno 2017, n. 103 e dal d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11 al regime impugnatorio della sentenza di non luogo a procedere. Dopo aver esaminato le ragioni che hanno indotto il legislatore a ripudiare la scelta, attuata dalla l. 20 febbraio 2006, n. 46, di individuare nel ricorso per cassazione l’unico mezzo di impugnazione esperibile avverso la sentenza di non luogo a procedere, lo studio si incentra sulle modifiche concernenti l’art. 428 c.p.p. In questo contesto, vengono evidenziate le peculiarità che contraddistinguono la riedizione dell’appello rispetto all’assetto originario del codice del 1988 e la nuova fisionomia del ricorso per cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere pronunciata in grado di appello.
L’appello della sentenza di non luogo a procedere
R. Fonti
2019
Abstract
Il contributo analizza le innovazioni apportate dalla l. 23 giugno 2017, n. 103 e dal d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11 al regime impugnatorio della sentenza di non luogo a procedere. Dopo aver esaminato le ragioni che hanno indotto il legislatore a ripudiare la scelta, attuata dalla l. 20 febbraio 2006, n. 46, di individuare nel ricorso per cassazione l’unico mezzo di impugnazione esperibile avverso la sentenza di non luogo a procedere, lo studio si incentra sulle modifiche concernenti l’art. 428 c.p.p. In questo contesto, vengono evidenziate le peculiarità che contraddistinguono la riedizione dell’appello rispetto all’assetto originario del codice del 1988 e la nuova fisionomia del ricorso per cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere pronunciata in grado di appello.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.