Nel raccontare il comprensorio del Casentino e il panno che qui si produce si devono ricordare i progetti sviluppati dai più significativi creativi che lo hanno utilizzato in modo esemplare. Le più emblematiche sperimentazioni effettuate sul panno casentino coincidono sostanzialmente con le esperienze compiute alla fine degli anni Sessanta dagli Archizoom. Quel famoso gruppo di architetti e di designers si era costituto a Firenze nel 1966 grazie all’iniziativa di Andrea Branzi, Gilberto Corretti, Paolo Deganello e Massimo Morozzi; a questi, nel 1968, si erano poi uniti anche Dario Bartolini e Lucia Morozzi. Alla base di molte opere e installazioni degli Archizoom stava comunque il desiderio di stimolare la creatività e la fantasia individuale; in particolare essi avevano voluto affrontare, come era caratteristico di quegli anni, il problema della progettazione a tutto tondo, “dal cucchiaio alla città”, senza trascurare il progetto per l’abbigliamento: nel 1974 il gruppo ha infatti realizzato il film-cartone “Vestirsi è facile”. L’architetto Dario Bartolini, artefice di quel filmato, mi ha raccontato come nell’immediato dopoguerra, i sensali del bestiame (che lí, tenevano mercato) si presentavano in piazza della Signoria vestiti della loro sgargiante giubba in panno di colore arancione, foderata di verde. In quel particolare momento postbellico, caratterizzato dal grigio e dai colori scuri, quel tocco di colore appariva del tutto inconsueto e inaspettato.
Progetti significativi per il panno casentino.
benedetta terenzi
2012
Abstract
Nel raccontare il comprensorio del Casentino e il panno che qui si produce si devono ricordare i progetti sviluppati dai più significativi creativi che lo hanno utilizzato in modo esemplare. Le più emblematiche sperimentazioni effettuate sul panno casentino coincidono sostanzialmente con le esperienze compiute alla fine degli anni Sessanta dagli Archizoom. Quel famoso gruppo di architetti e di designers si era costituto a Firenze nel 1966 grazie all’iniziativa di Andrea Branzi, Gilberto Corretti, Paolo Deganello e Massimo Morozzi; a questi, nel 1968, si erano poi uniti anche Dario Bartolini e Lucia Morozzi. Alla base di molte opere e installazioni degli Archizoom stava comunque il desiderio di stimolare la creatività e la fantasia individuale; in particolare essi avevano voluto affrontare, come era caratteristico di quegli anni, il problema della progettazione a tutto tondo, “dal cucchiaio alla città”, senza trascurare il progetto per l’abbigliamento: nel 1974 il gruppo ha infatti realizzato il film-cartone “Vestirsi è facile”. L’architetto Dario Bartolini, artefice di quel filmato, mi ha raccontato come nell’immediato dopoguerra, i sensali del bestiame (che lí, tenevano mercato) si presentavano in piazza della Signoria vestiti della loro sgargiante giubba in panno di colore arancione, foderata di verde. In quel particolare momento postbellico, caratterizzato dal grigio e dai colori scuri, quel tocco di colore appariva del tutto inconsueto e inaspettato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.