Viviamo l’epoca in cui il tempo non ha più durata e lo spazio è finito; il primo è ridotto all’istantaneità e il secondo si è come saturato, cercando nuovi lidi nel virtuale. Su questo sfondo si afferma una doppia dittatura: da un lato il potenziamento, dall’altro l’accelerazione. Entrambe rispondono a una comune esigenza: la saturazione dell’umano. Occorre capire in quale maniera nel lavoro, e in quel luogo per antonomasia del lavoro che è l’impresa, abbiano trovato spazio i beni relazionali e, tra essi, alcuni in particolare - reciprocità, fiducia, inter-esse -, perché proprio questi ultimi possono essere considerati come dei veri e propri “incubatori” di un recuperato rapporto con il desiderio e con il bene, prima ancora che con i beni.
Inter-esse, fiducia, Reciprocità. “Incubatori relazionali” tra beni e desideri
Luca Alici
2019
Abstract
Viviamo l’epoca in cui il tempo non ha più durata e lo spazio è finito; il primo è ridotto all’istantaneità e il secondo si è come saturato, cercando nuovi lidi nel virtuale. Su questo sfondo si afferma una doppia dittatura: da un lato il potenziamento, dall’altro l’accelerazione. Entrambe rispondono a una comune esigenza: la saturazione dell’umano. Occorre capire in quale maniera nel lavoro, e in quel luogo per antonomasia del lavoro che è l’impresa, abbiano trovato spazio i beni relazionali e, tra essi, alcuni in particolare - reciprocità, fiducia, inter-esse -, perché proprio questi ultimi possono essere considerati come dei veri e propri “incubatori” di un recuperato rapporto con il desiderio e con il bene, prima ancora che con i beni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.