Il saggio dimostra la “forza” del dono, ovvero dimostra come il paradigma del dono riesca a permeare tanti momenti di vita delle persone (dalla nascita alla morte) e come non sia affatto relegato nei tradizionali ambiti in cui siamo abituati a vederlo all’opera (mondo della socialità primaria: famiglia, amicizia, legami d’amore, associazionismo). Il saggio mette in luce l’operatività del dono anche nel mondo della socialità secondaria (nella sfera dello Stato e nella sfera del Mercato), due luoghi in cui la circolazione di beni e servizi può avvenire all’insegna della gratuità, ovvero con modalità diverse che si aggiungono rispettivamente allo scambio di equivalenti e al pagamento di imposte. Nell’ambito dello Stato il dono ha gradualmente riconquistato terreno, dopo il suo spiazzamento avvenuto ad opera del Welfare State classico, con l’affermarsi del Welfare mix (che si caratterizza per la collaborazione tra Stato e Terzo Settore per l’erogazione di servizi, ove il Terzo Settore è espressione di organizzazioni non profit), del Welfare civile (che si connota per la co-progettazione tra Stato, Terzo Settore e imprese profit di servizi) e del Welfare relazionale generativo (che si distingue per il mutuo-aiuto gratuito ed informale tra persone e/o condivisione gratuita di beni o servizi tra individui). L’insufficiente intervento dello Stato è ultimamente sempre più affiancato, specialmente nel “welfare capitalism” compassionevole degli Usa, da aiuti provenienti dalla filantropia aziendale, da donazioni di Fondazioni private, da interventi di corporate welfare. L’importanza del dono per il mercato è stata evidenziata dall’Economia Civile confutando l’impostazione dell’economia neoclassica che ipotizza la netta cesura tra economia e società e che mette a suo fondamento antropologico il paradigma dell’homo oeconomicus agente solamente individualista ed egoista. Il dono, secondo la prospettiva dell’Economia Civile, è addirittura il presupposto del mercato in quanto le pratiche donative favoriscono la coesione sociale e la “buona società” rende più facile la nascita ed il funzionamento al suo interno del mercato che, proprio in virtù di questo sostrato, assume un volto più umano ed inclusivo. Il dono quindi agisce a livello macroeconomico, ma anche a livello mesoeconomico e microeconomico. Molte tipologie di dono sono rintracciabili nel capitale organizzativo, umano, relazionale di un’azienda e perfino nelle strategie competitive di impresa. Il saggio opera anche una tassonomia tra le varie tipologie di dono (dono rivalistico, puro, relazionale, convenzionale, strumentale), classificandole secondo le quattro dimensioni obbligo/libertà e egoismo/amorevolezza, che consente di comprendere tutta la pervasività e la forza del dono nella società, nella cultura, nella spiritualità, nell’economia, nella politica. Infine il saggio individua i punti di contatto tra il nuovo paradigma politico del Convivialismo e l’Economia Civile che può essere utilmente messa al suo servizio per la costruzione di un nuovo ordine simbolico, economico, sociale.

La forza del dono

C. Montesi
Writing – Original Draft Preparation
2019

Abstract

Il saggio dimostra la “forza” del dono, ovvero dimostra come il paradigma del dono riesca a permeare tanti momenti di vita delle persone (dalla nascita alla morte) e come non sia affatto relegato nei tradizionali ambiti in cui siamo abituati a vederlo all’opera (mondo della socialità primaria: famiglia, amicizia, legami d’amore, associazionismo). Il saggio mette in luce l’operatività del dono anche nel mondo della socialità secondaria (nella sfera dello Stato e nella sfera del Mercato), due luoghi in cui la circolazione di beni e servizi può avvenire all’insegna della gratuità, ovvero con modalità diverse che si aggiungono rispettivamente allo scambio di equivalenti e al pagamento di imposte. Nell’ambito dello Stato il dono ha gradualmente riconquistato terreno, dopo il suo spiazzamento avvenuto ad opera del Welfare State classico, con l’affermarsi del Welfare mix (che si caratterizza per la collaborazione tra Stato e Terzo Settore per l’erogazione di servizi, ove il Terzo Settore è espressione di organizzazioni non profit), del Welfare civile (che si connota per la co-progettazione tra Stato, Terzo Settore e imprese profit di servizi) e del Welfare relazionale generativo (che si distingue per il mutuo-aiuto gratuito ed informale tra persone e/o condivisione gratuita di beni o servizi tra individui). L’insufficiente intervento dello Stato è ultimamente sempre più affiancato, specialmente nel “welfare capitalism” compassionevole degli Usa, da aiuti provenienti dalla filantropia aziendale, da donazioni di Fondazioni private, da interventi di corporate welfare. L’importanza del dono per il mercato è stata evidenziata dall’Economia Civile confutando l’impostazione dell’economia neoclassica che ipotizza la netta cesura tra economia e società e che mette a suo fondamento antropologico il paradigma dell’homo oeconomicus agente solamente individualista ed egoista. Il dono, secondo la prospettiva dell’Economia Civile, è addirittura il presupposto del mercato in quanto le pratiche donative favoriscono la coesione sociale e la “buona società” rende più facile la nascita ed il funzionamento al suo interno del mercato che, proprio in virtù di questo sostrato, assume un volto più umano ed inclusivo. Il dono quindi agisce a livello macroeconomico, ma anche a livello mesoeconomico e microeconomico. Molte tipologie di dono sono rintracciabili nel capitale organizzativo, umano, relazionale di un’azienda e perfino nelle strategie competitive di impresa. Il saggio opera anche una tassonomia tra le varie tipologie di dono (dono rivalistico, puro, relazionale, convenzionale, strumentale), classificandole secondo le quattro dimensioni obbligo/libertà e egoismo/amorevolezza, che consente di comprendere tutta la pervasività e la forza del dono nella società, nella cultura, nella spiritualità, nell’economia, nella politica. Infine il saggio individua i punti di contatto tra il nuovo paradigma politico del Convivialismo e l’Economia Civile che può essere utilmente messa al suo servizio per la costruzione di un nuovo ordine simbolico, economico, sociale.
2019
978-88-9314-233-5
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1459516
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