Una storia del rivestimento in pietra e in pietra artificiale nelle architetture degli inizi del XX secolo è un’occasione per riflettere sull’importanza del rapporto tra modernizzazione della pratica costruttiva ed esiti architettonici. Tutto l’Ottocento si contraddistinse per una costante attenzione alla razionalizzazione, in termini economici e di processo realizzativo, del mondo delle costruzioni in un oscillante dibattito che coinvolse architetti, ingegneri ed industriali. Agli albori del XX secolo questo dibattito si arricchì di nuovi spunti e di molteplici occasioni per la sperimentazione edilizia, anche grazie alla comparsa di un pervasivo atteggiamento verso una nuova estetica dell’architettura. Il libro di Angelo Bertolazzi costituisce un efficace contributo alla conoscenza di queste tematiche che hanno strutturato, e condizionano ancora, il nostro modo di pensare e praticare l’architettura attraverso il fondamentale contributo della sua concezione costruttiva. Le ricerche che stanno alla base del testo hanno costituito il lavoro svolto dall’autore all’interno del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Edile-Architettura dell’Università di Bologna, in co-tutela con l’Ecole Nationale Superieure de Architecture de Paris – Malaquis , a cui egli ha aggiunto riflessioni e approfondimenti svolti nei due anni immediatamente successivi. In questo testo si fondono due vicende salienti: gli ultimi sviluppi della grande tradizione francese del costruire in pietra e la genuina perspicacia della moderna pratica architettonica italiana. Due espressioni di una medesima attenzione alla sintesi tra contenuti espressivi ed esigenze tecniche ed economiche che hanno prodotto esiti diversi, ma allo stesso tempo rilevanti per la comprensione degli oggetti architettonici che le due culture hanno prodotto.
Presentazione
Mochi GiovanniWriting – Original Draft Preparation
2015
Abstract
Una storia del rivestimento in pietra e in pietra artificiale nelle architetture degli inizi del XX secolo è un’occasione per riflettere sull’importanza del rapporto tra modernizzazione della pratica costruttiva ed esiti architettonici. Tutto l’Ottocento si contraddistinse per una costante attenzione alla razionalizzazione, in termini economici e di processo realizzativo, del mondo delle costruzioni in un oscillante dibattito che coinvolse architetti, ingegneri ed industriali. Agli albori del XX secolo questo dibattito si arricchì di nuovi spunti e di molteplici occasioni per la sperimentazione edilizia, anche grazie alla comparsa di un pervasivo atteggiamento verso una nuova estetica dell’architettura. Il libro di Angelo Bertolazzi costituisce un efficace contributo alla conoscenza di queste tematiche che hanno strutturato, e condizionano ancora, il nostro modo di pensare e praticare l’architettura attraverso il fondamentale contributo della sua concezione costruttiva. Le ricerche che stanno alla base del testo hanno costituito il lavoro svolto dall’autore all’interno del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Edile-Architettura dell’Università di Bologna, in co-tutela con l’Ecole Nationale Superieure de Architecture de Paris – Malaquis , a cui egli ha aggiunto riflessioni e approfondimenti svolti nei due anni immediatamente successivi. In questo testo si fondono due vicende salienti: gli ultimi sviluppi della grande tradizione francese del costruire in pietra e la genuina perspicacia della moderna pratica architettonica italiana. Due espressioni di una medesima attenzione alla sintesi tra contenuti espressivi ed esigenze tecniche ed economiche che hanno prodotto esiti diversi, ma allo stesso tempo rilevanti per la comprensione degli oggetti architettonici che le due culture hanno prodotto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.