In questa introduzione alla traduzione di uno degli ultimi manoscritti di Edmund Husserl, si cerca di offrire un commento di quanto egli stava elaborando negli anni della “Crisi delle scienze europee”. In particolare l'interpretazione proposta in queste pagine riconduce il concetto di “finalità” e di telos della filosofia a due accezioni principali: il “modo storico” (quello dipanatosi nella storia della filosofia attraverso le singole personalità dei filosofi e, contemporaneamente, nella storia come riflesso dell'attività umana) e il “modo intenzionale” cosciente e impulsivo (quello invece costituito dall'intenzionalità e dalle singole volizioni ed anche inconsciamente nella sfera impulsiva). Entrambi i modi della finalità o telos, nella loro diversa modalità di presentazione, dischiudono l'evidenza di un senso, di “un'idea assoluta” che, “immanente alla sfera impulsiva”, secondo Husserl emerge nella storia sotto forma di “imperativo categorico”, di legge universale per l'umanità, che conferisce alla storia un senso razionale nella storia delle idee, e pulsionale ("l'intenzionalità indiretta"), nella sfera impulsiva portatrice di un'entelechia “che guida internamente gli impulsi”. Si delinea così la possibilità di rileggere tutta la fenomenologia come disvlelamento nella storia dell'umanità di un senso, che il filosofo-fenomenologo mediante le sue analisi su intenzionalità e coscienza, riporta in luce in tutta la sua forza.
INTRODUZIONE a E. Husserl "La telologia nella storia della filosofia", in N. GHIGI, "La storia della filosofia e la sua finalità"
GHIGI, Nicoletta
2004
Abstract
In questa introduzione alla traduzione di uno degli ultimi manoscritti di Edmund Husserl, si cerca di offrire un commento di quanto egli stava elaborando negli anni della “Crisi delle scienze europee”. In particolare l'interpretazione proposta in queste pagine riconduce il concetto di “finalità” e di telos della filosofia a due accezioni principali: il “modo storico” (quello dipanatosi nella storia della filosofia attraverso le singole personalità dei filosofi e, contemporaneamente, nella storia come riflesso dell'attività umana) e il “modo intenzionale” cosciente e impulsivo (quello invece costituito dall'intenzionalità e dalle singole volizioni ed anche inconsciamente nella sfera impulsiva). Entrambi i modi della finalità o telos, nella loro diversa modalità di presentazione, dischiudono l'evidenza di un senso, di “un'idea assoluta” che, “immanente alla sfera impulsiva”, secondo Husserl emerge nella storia sotto forma di “imperativo categorico”, di legge universale per l'umanità, che conferisce alla storia un senso razionale nella storia delle idee, e pulsionale ("l'intenzionalità indiretta"), nella sfera impulsiva portatrice di un'entelechia “che guida internamente gli impulsi”. Si delinea così la possibilità di rileggere tutta la fenomenologia come disvlelamento nella storia dell'umanità di un senso, che il filosofo-fenomenologo mediante le sue analisi su intenzionalità e coscienza, riporta in luce in tutta la sua forza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.