Sulla base di un sistematico spoglio della corrispondenza inedita tra Tommaso Minardi e Giovanni Sanguinetti, conservata all'Archivio di Stato di Roma, lo studio riannoda fatti e circostanze che fanno luce su un momento cruciale della vita dell'Accademia di Belle Arti di Perugia, quando la nomina di Sanguinetti, succeduto al Minardi nella direzione della scuola, inaugura la fase di consolidamento dei metodi didattici e dell'indirizzo purista formulati dal pittore faentino. In aperta opposizione al classicismo di Wicar, incaricato in quegli stessi anni di importanti commissioni a Perugia, Sanguinetti vive una radicale metamorfosi, evidente nell'abbandono di temi mitologici ed epici a favore di soggetti sacri e nella maturazione di uno stile che guarda alla pittura del primo Rinascimento umbro, in questo influenzato dalla vicinanza ai Nazareni, dal 1823 assidui a Perugia. La svolta "zelante" di Sanguinetti sembra via via assumere un'esplicita connotazione politica: in virtù delle sollecitazioni che il pittore mantovano riceve dall'ambiente lombardo con cui continua a mantenere contatti, traspare nelle sue missive la crescente consapevolezza del contributo che il purismo "devoto" può dare al processo di definizione dell'identità italiana.

Contro la «peste Gallica»: Giovanni Sanguinetti direttore dell'Accademia di Belle Arti di Perugia (1822-28)

Stefania Petrillo
2020

Abstract

Sulla base di un sistematico spoglio della corrispondenza inedita tra Tommaso Minardi e Giovanni Sanguinetti, conservata all'Archivio di Stato di Roma, lo studio riannoda fatti e circostanze che fanno luce su un momento cruciale della vita dell'Accademia di Belle Arti di Perugia, quando la nomina di Sanguinetti, succeduto al Minardi nella direzione della scuola, inaugura la fase di consolidamento dei metodi didattici e dell'indirizzo purista formulati dal pittore faentino. In aperta opposizione al classicismo di Wicar, incaricato in quegli stessi anni di importanti commissioni a Perugia, Sanguinetti vive una radicale metamorfosi, evidente nell'abbandono di temi mitologici ed epici a favore di soggetti sacri e nella maturazione di uno stile che guarda alla pittura del primo Rinascimento umbro, in questo influenzato dalla vicinanza ai Nazareni, dal 1823 assidui a Perugia. La svolta "zelante" di Sanguinetti sembra via via assumere un'esplicita connotazione politica: in virtù delle sollecitazioni che il pittore mantovano riceve dall'ambiente lombardo con cui continua a mantenere contatti, traspare nelle sue missive la crescente consapevolezza del contributo che il purismo "devoto" può dare al processo di definizione dell'identità italiana.
2020
9788867781454
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1479729
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact