Questo volume nasce dall’incrocio di più percorsi personali, professionali e scientifici, su un fenomeno ampiamente diffuso in Italia: il revival storico come elemento cardine della festa contemporanea. I saggi degli otto autori, con una introduzione di Giancarlo Baronti, rappresentano il tentativo di costruire una piattaforma concreta di dialogo, all’interno della quale la riflessione antropologica e l’etnografia riescano a misurare i propri lessici con le dimensioni locali dei patrimoni culturali festivi, nonché a confrontarsi con le attitudini e con le propensioni di tutti quei differenti soggetti che con Hugues de Varine potremmo definire “militanti locali del patrimonio”. Accademici, studiosi, storici locali, catalogatori, dirigenti di federazioni e di gruppi folcloristici, consulenti festivi, miniaturisti, accomunati da un primo tentativo di incontro editoriale, raccontano diverse sfaccettature della complessità che caratterizza “il festivo”: ricerca storica e d’archivio a servizio delle organizzazioni, connessioni tra spettacolarizzazioni e flussi turistici; implicazioni tra riemersione della storia e gestione politica della “località”; aspirazioni territoriali al riconoscimento sovralocale e difficoltà legislativo-amministrative. «La festa veicola per sua natura una serie di segnali, certo culturali e per questo continuamente soggetti all’azione fisica, retorica e simbolica dell’uomo, che sul piano sociale, anche dopo la fine dello spettacolo, soprattutto dopo la fine dello spettacolo, dimostrano la propria performatività, la propria forza perlocutoria nella maggiore o minore (mai nulla) capacità di direzione degli immaginari personali, a loro volta carburante retorico per i nuovi discorsi politici e per i nuovi immaginari collettivi da cui emergono sfumature sempre aggiornate del concetto di località».
Folclorismi medievali, rinascimentali e barocchi. Riflessioni antropologiche sulla contemporaneità “storica”
Parbuono D
2012
Abstract
Questo volume nasce dall’incrocio di più percorsi personali, professionali e scientifici, su un fenomeno ampiamente diffuso in Italia: il revival storico come elemento cardine della festa contemporanea. I saggi degli otto autori, con una introduzione di Giancarlo Baronti, rappresentano il tentativo di costruire una piattaforma concreta di dialogo, all’interno della quale la riflessione antropologica e l’etnografia riescano a misurare i propri lessici con le dimensioni locali dei patrimoni culturali festivi, nonché a confrontarsi con le attitudini e con le propensioni di tutti quei differenti soggetti che con Hugues de Varine potremmo definire “militanti locali del patrimonio”. Accademici, studiosi, storici locali, catalogatori, dirigenti di federazioni e di gruppi folcloristici, consulenti festivi, miniaturisti, accomunati da un primo tentativo di incontro editoriale, raccontano diverse sfaccettature della complessità che caratterizza “il festivo”: ricerca storica e d’archivio a servizio delle organizzazioni, connessioni tra spettacolarizzazioni e flussi turistici; implicazioni tra riemersione della storia e gestione politica della “località”; aspirazioni territoriali al riconoscimento sovralocale e difficoltà legislativo-amministrative. «La festa veicola per sua natura una serie di segnali, certo culturali e per questo continuamente soggetti all’azione fisica, retorica e simbolica dell’uomo, che sul piano sociale, anche dopo la fine dello spettacolo, soprattutto dopo la fine dello spettacolo, dimostrano la propria performatività, la propria forza perlocutoria nella maggiore o minore (mai nulla) capacità di direzione degli immaginari personali, a loro volta carburante retorico per i nuovi discorsi politici e per i nuovi immaginari collettivi da cui emergono sfumature sempre aggiornate del concetto di località».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.