Il sistema italiano dei contratti pubblici è attraversato da una tensione costante fra l’esigenza della più ampia apertura concorrenziale e la necessità di garantire la trasparenza e la legalità delle gare pubbliche, intesa soprattutto come contrasto alla corruzione e alle infiltrazioni criminose. In questa difficile ricerca dell’equilibrio fra concorrenza e legalità, si è però assistito a un singolare paradosso: le norme poste a tutela della concorrenza e della maggiore trasparenza degli affidamenti, per lo scarso grado di semplificazione e le numerose difficoltà applicative, hanno finito per rendere l’attività contrattuale della pubblica amministrazione estremamente vulnerabile all’illegalità, determinando una reazione legislativa in chiave fortemente preventiva. In questo contesto, la disciplina del subappalto è al crocevia di un delicato equilibrio fra la più ampia apertura del mercato alle imprese (soprattutto piccole e medie) e l’esigenza di evitare che l’ampliamento della catena dei subappaltatori diventi il veicolo per facili infiltrazioni criminose e per l’elusione delle norme a tutela dei lavoratori, mettendo altresì a rischio l’efficace esecuzione del contratto. Lo scritto si occupa di questi aspetti: ricostruendo il regime amministrativo e penale dell'istituto, lo mette alla prova delle sentenze con cui la Corte di Giustizia dell'Unione Europea non solo ha censurato le soluzioni normative interne ma ha altresì ridefinito le coordinate del rapporto fra ordine pubblico economico, tutela della concorrenza e legalità che lo caratterizza.

Ordine pubblico economico e concorrenza: modelli di tutela e interferenze nella difficile via italiana al subappalto.

Annalisa Giusti
2020

Abstract

Il sistema italiano dei contratti pubblici è attraversato da una tensione costante fra l’esigenza della più ampia apertura concorrenziale e la necessità di garantire la trasparenza e la legalità delle gare pubbliche, intesa soprattutto come contrasto alla corruzione e alle infiltrazioni criminose. In questa difficile ricerca dell’equilibrio fra concorrenza e legalità, si è però assistito a un singolare paradosso: le norme poste a tutela della concorrenza e della maggiore trasparenza degli affidamenti, per lo scarso grado di semplificazione e le numerose difficoltà applicative, hanno finito per rendere l’attività contrattuale della pubblica amministrazione estremamente vulnerabile all’illegalità, determinando una reazione legislativa in chiave fortemente preventiva. In questo contesto, la disciplina del subappalto è al crocevia di un delicato equilibrio fra la più ampia apertura del mercato alle imprese (soprattutto piccole e medie) e l’esigenza di evitare che l’ampliamento della catena dei subappaltatori diventi il veicolo per facili infiltrazioni criminose e per l’elusione delle norme a tutela dei lavoratori, mettendo altresì a rischio l’efficace esecuzione del contratto. Lo scritto si occupa di questi aspetti: ricostruendo il regime amministrativo e penale dell'istituto, lo mette alla prova delle sentenze con cui la Corte di Giustizia dell'Unione Europea non solo ha censurato le soluzioni normative interne ma ha altresì ridefinito le coordinate del rapporto fra ordine pubblico economico, tutela della concorrenza e legalità che lo caratterizza.
2020
978-88-9391-964-7
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1492588
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