Questo contributo ricostruisce la storia di Terni in età tardoantica. Dal racconto della Historia Augusta, che la menziona, l’avvicendarsi frequente degli imperatori, eletti in differenti settori provinciali dai propri eserciti e desiderosi di essere riconosciuti dal senato, fece della città un luogo di sosta e di scontro degli eserciti nel corso del III secolo. Il potenziamento del ramo orientale della via Flaminia in quel periodo riflette anche l’orientamento economico di alcune ricche famiglie senatorie romane, interessate ad ampliare le proprietà che già possedevano nell’Umbria meridionale. Sembra confermarlo il fatto che l’Historia Augusta ricorda la città anche per i cenotafi dell'imperatore Marco Claudio Tacito e del presunto fratellastro e successore Lucio Annio Floriano su terreno di loro proprietà a Interamna. Dal passo è scaturita la convinzione, del tutto falsa, che entrambi fossero nativi di Interamna e che pure lo storico Cornelio Tacito – le cui opere quell’imperatore avrebbe fatto copiare e collocare in tutte le biblioteche, vantando una parentela con lui – avesse origine da tale città. L’invenzione della Historia Augusta indica che, nel tardo IV secolo, i possedimenti di alcune tra le più antiche (o credute tali) famiglie del senato romano tardoantico, si estendevano nell’Umbria meridionale, così conferendo nuovo rilievo a quel centro urbano. Le testimonianze epigrafiche e archeologiche, che provengono dall’area funeraria della basilica di San Valentino e dall’area del portico dell’attuale cattedrale, permettono di conoscere anche le tappe, nel corso del IV secolo, della cristianizzazione cittadina. Confrontandole con i dati di una Passione di V/VI secolo, che fa di san Valentino il protovescovo martire di Terni, è possibile dare identità storica a un personaggio, che si ritiene appartenuto alla nobile famiglia romana dei Symmachi, ucciso perché cristiano e schierato dalla parte di Costantino II nei primi decenni del IV secolo.

Interamna Nahars in età tardoantica. La città di san Valentino, ove sostarono eserciti e imperatori

Lizzi
2021

Abstract

Questo contributo ricostruisce la storia di Terni in età tardoantica. Dal racconto della Historia Augusta, che la menziona, l’avvicendarsi frequente degli imperatori, eletti in differenti settori provinciali dai propri eserciti e desiderosi di essere riconosciuti dal senato, fece della città un luogo di sosta e di scontro degli eserciti nel corso del III secolo. Il potenziamento del ramo orientale della via Flaminia in quel periodo riflette anche l’orientamento economico di alcune ricche famiglie senatorie romane, interessate ad ampliare le proprietà che già possedevano nell’Umbria meridionale. Sembra confermarlo il fatto che l’Historia Augusta ricorda la città anche per i cenotafi dell'imperatore Marco Claudio Tacito e del presunto fratellastro e successore Lucio Annio Floriano su terreno di loro proprietà a Interamna. Dal passo è scaturita la convinzione, del tutto falsa, che entrambi fossero nativi di Interamna e che pure lo storico Cornelio Tacito – le cui opere quell’imperatore avrebbe fatto copiare e collocare in tutte le biblioteche, vantando una parentela con lui – avesse origine da tale città. L’invenzione della Historia Augusta indica che, nel tardo IV secolo, i possedimenti di alcune tra le più antiche (o credute tali) famiglie del senato romano tardoantico, si estendevano nell’Umbria meridionale, così conferendo nuovo rilievo a quel centro urbano. Le testimonianze epigrafiche e archeologiche, che provengono dall’area funeraria della basilica di San Valentino e dall’area del portico dell’attuale cattedrale, permettono di conoscere anche le tappe, nel corso del IV secolo, della cristianizzazione cittadina. Confrontandole con i dati di una Passione di V/VI secolo, che fa di san Valentino il protovescovo martire di Terni, è possibile dare identità storica a un personaggio, che si ritiene appartenuto alla nobile famiglia romana dei Symmachi, ucciso perché cristiano e schierato dalla parte di Costantino II nei primi decenni del IV secolo.
2021
979-12-80355-02-7
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1498591
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