Si tratta della prima rivisitazione della trasmissione manoscritta del Corpus iuris civilis compiuta dai tempi di Savigny, Mommsen e Krüger. Punto di avvio della ricerca è stato lo studio paleografico dei più antichi manoscritti (un centinaio circa quelli trattati) latori delle diversi parti del complesso normativo giustinianeo, ma nessuna delle fonti note, dirette e indirette, in grado di illuminare una così importante tradizione culturale, è stata trascurata. L’analisi ha consentito di meglio datare, alla luce dei progressi compiuti dalla paleografia, testimoni chiave di quella tradizione, tracciando un panorama in parte diverso da quello sinora accreditato dagli studi. Le sole Novellae, infatti, ebbero una significativa circolazione manoscritta nel primo medioevo, mentre Intitutiones, Codex e Digesta emersero dall’oscurità solo a partire dalla metà dell’XI secolo. In quell’epoca, concordemente designata come pre-bolognese, l’unico milieu culturale in grado di riconoscere il valore di testi a lungo dimenticati e di individuare gli strumenti scientifici adatti alla loro comprensione è risultato essere quello degli specialisti di diritto (giudici e pratici) dell’Italia settentrionale. Il ruolo della scuola di Bologna ne esce, di conseguenza, ridimensionato.
The Corpus Iuris Civilis in the Middle Ages. Manuscripts and Trasmission from the Sixth Century to the Juristic Revival
CIARALLI, Antonio
2007
Abstract
Si tratta della prima rivisitazione della trasmissione manoscritta del Corpus iuris civilis compiuta dai tempi di Savigny, Mommsen e Krüger. Punto di avvio della ricerca è stato lo studio paleografico dei più antichi manoscritti (un centinaio circa quelli trattati) latori delle diversi parti del complesso normativo giustinianeo, ma nessuna delle fonti note, dirette e indirette, in grado di illuminare una così importante tradizione culturale, è stata trascurata. L’analisi ha consentito di meglio datare, alla luce dei progressi compiuti dalla paleografia, testimoni chiave di quella tradizione, tracciando un panorama in parte diverso da quello sinora accreditato dagli studi. Le sole Novellae, infatti, ebbero una significativa circolazione manoscritta nel primo medioevo, mentre Intitutiones, Codex e Digesta emersero dall’oscurità solo a partire dalla metà dell’XI secolo. In quell’epoca, concordemente designata come pre-bolognese, l’unico milieu culturale in grado di riconoscere il valore di testi a lungo dimenticati e di individuare gli strumenti scientifici adatti alla loro comprensione è risultato essere quello degli specialisti di diritto (giudici e pratici) dell’Italia settentrionale. Il ruolo della scuola di Bologna ne esce, di conseguenza, ridimensionato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.