Definire gli opifici “luoghi del fare” porta a considerare questi spazi non solo con riferimento ai processi lavorativi di tipo industriale, ma anche a quelle produzioni legate ai mestieri e ai lavori artigianali diffuse soprattutto in contesti territoriali rurali. Il saggio cercherà di evidenziare, nonostante numerosi opifici abbiano nel tempo subito abbandoni e dismissioni, i processi di una loro reintegrazione nel tessuto antropizzato e la loro restituzione ai territori valorizzando il ruolo che essi hanno avuto nel passato. Gli ex opifici, custodi, ma anche testimonianza di attività lavorative, pratiche ed azioni quotidiane che si sono sedimentate nel tempo, sono diventati espressione di processi di territorializzazione attivati e riconosciuti dalle stesse comunità locali ove sono presenti. Numerose e diffuse su tutto il territorio nazionale sono infatti le esperienze di valorizzazione di opifici dismessi e/o abbandonati grazie ad azioni di rigenerazione culturale e sociale. Adeguate progettazioni culturali hanno attivato nuove occasioni di sviluppo per gli ex opifici che avevano perso la loro funzione economica e sociale originaria. Investire in termini di sviluppo culturale di questi spazi, ha riattivato valori, memorie, nuove simbolizzazioni verso una nuova possibilità di futuro e di nuove azioni di ri-territorializzazione dei paesaggi del lavoro su cui costruire rilancio e sviluppo territoriale.

Memoria e nuovi spazi quotidiani. percorsi di rigenerazione degli ex opifici

Paola de Salvo
;
Cristina Burini
2021

Abstract

Definire gli opifici “luoghi del fare” porta a considerare questi spazi non solo con riferimento ai processi lavorativi di tipo industriale, ma anche a quelle produzioni legate ai mestieri e ai lavori artigianali diffuse soprattutto in contesti territoriali rurali. Il saggio cercherà di evidenziare, nonostante numerosi opifici abbiano nel tempo subito abbandoni e dismissioni, i processi di una loro reintegrazione nel tessuto antropizzato e la loro restituzione ai territori valorizzando il ruolo che essi hanno avuto nel passato. Gli ex opifici, custodi, ma anche testimonianza di attività lavorative, pratiche ed azioni quotidiane che si sono sedimentate nel tempo, sono diventati espressione di processi di territorializzazione attivati e riconosciuti dalle stesse comunità locali ove sono presenti. Numerose e diffuse su tutto il territorio nazionale sono infatti le esperienze di valorizzazione di opifici dismessi e/o abbandonati grazie ad azioni di rigenerazione culturale e sociale. Adeguate progettazioni culturali hanno attivato nuove occasioni di sviluppo per gli ex opifici che avevano perso la loro funzione economica e sociale originaria. Investire in termini di sviluppo culturale di questi spazi, ha riattivato valori, memorie, nuove simbolizzazioni verso una nuova possibilità di futuro e di nuove azioni di ri-territorializzazione dei paesaggi del lavoro su cui costruire rilancio e sviluppo territoriale.
2021
9788855261210
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1500669
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