Nel 1861, l'abolizione della servitù della gleba in Russia introdusse la proprietà privata della terra, ma lo Stato rimase il principale proprietario. L'emergere dei rapporti capitalistici portò alla vendita di molte proprietà terriere, con l’ascesa di ricchi contadini (kulakì) come nuovi proprietari. La “Banca dei Contadini” e la “Banca dei Nobili” favorirono il mercato fondiario, e la riforma agraria di Stolypin (1907) promosse la creazione di fattorie moderne, aumentando significativamente la produzione e le esportazioni di grano. Tuttavia, la riforma fu interrotta dalla morte di Stolypin e dalla Prima Guerra Mondiale. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre del 1917, i bolscevichi abolirono la proprietà privata della terra e attuarono una redistribuzione egualitaria, introducendo una dittatura alimentare per contrastare la carestia del 1918. I kulakì, accusati di resistere al controllo statale sul grano, furono etichettati come "nemici di classe" in una campagna propagandistica che li dipingeva come sfruttatori, consolidando la loro immagine negativa nella coscienza pubblica.

Kulaki. L'uomo e la terra nella Russia zarista e sovietica

Randazzo Francesco
2023

Abstract

Nel 1861, l'abolizione della servitù della gleba in Russia introdusse la proprietà privata della terra, ma lo Stato rimase il principale proprietario. L'emergere dei rapporti capitalistici portò alla vendita di molte proprietà terriere, con l’ascesa di ricchi contadini (kulakì) come nuovi proprietari. La “Banca dei Contadini” e la “Banca dei Nobili” favorirono il mercato fondiario, e la riforma agraria di Stolypin (1907) promosse la creazione di fattorie moderne, aumentando significativamente la produzione e le esportazioni di grano. Tuttavia, la riforma fu interrotta dalla morte di Stolypin e dalla Prima Guerra Mondiale. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre del 1917, i bolscevichi abolirono la proprietà privata della terra e attuarono una redistribuzione egualitaria, introducendo una dittatura alimentare per contrastare la carestia del 1918. I kulakì, accusati di resistere al controllo statale sul grano, furono etichettati come "nemici di classe" in una campagna propagandistica che li dipingeva come sfruttatori, consolidando la loro immagine negativa nella coscienza pubblica.
2023
9791221468243
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1506366
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