Il saggio esamina la produzione orafa a Pistoia tra XIII e gli inizi del XV secolo, attorno ad un eccezionale monumento come l'Altare argenteo di San Iacopo. Principali protagonisti sono orafi per lo più toscani, quali Pace di Valentino, Andrea di Iacopo d'Ognabene, Romolo di Senuccio Salvi, Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi. Nel saggio si affrontano nodi critici quali l'attribuzione del calice di San Atto opera, per lo scrivente, di Pace di Valentino, ipotesi sostenuta attraverso nuove considerazioni; la paternità della Tabula super altare", il nucleo più antico dell'altare di San Iacopo, il cui probabile autore può effettivamente essere un giovane Andrea di Iacopo d'Ognabene; il profilo di Romolo di Senuccio Salvi e di Nofri di Buto.
Intorno all’altare e ai “belli arredi”: un percorso critico per l’oreficeria medievale a Pistoia fra glorie locali e presenze forestiere
Mirko Santanicchia
2021
Abstract
Il saggio esamina la produzione orafa a Pistoia tra XIII e gli inizi del XV secolo, attorno ad un eccezionale monumento come l'Altare argenteo di San Iacopo. Principali protagonisti sono orafi per lo più toscani, quali Pace di Valentino, Andrea di Iacopo d'Ognabene, Romolo di Senuccio Salvi, Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi. Nel saggio si affrontano nodi critici quali l'attribuzione del calice di San Atto opera, per lo scrivente, di Pace di Valentino, ipotesi sostenuta attraverso nuove considerazioni; la paternità della Tabula super altare", il nucleo più antico dell'altare di San Iacopo, il cui probabile autore può effettivamente essere un giovane Andrea di Iacopo d'Ognabene; il profilo di Romolo di Senuccio Salvi e di Nofri di Buto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.