Il saggio contribuisce alla ricostruzione di un significativo fenomeno che, a partire dagli ultimi decenni dell’800, si connetteva saldamente al rapporto di lavoro e trovava una sua sistemazione dogmatica attraverso l’opera di costante rilevazione dell’esperienza svolta dai Collegi dei Probiviri: lo sciopero. Muovendo dalla libertà di associazione, costituzionalmente garantita (art. 32 Stat. Albertino), si affermava la legittimità delle coalizioni di lavoratori, finalizzate ad iniziative collettive destinate ad incidere sul rapporto di lavoro. La svolta liberale impressa al sistema in materia di sciopero dal Codice penale Zanardelli del 1889 con gli artt. 165 e ss., aveva poi garantito l’affermazione della libertà di sciopero. Da tale constatazione si sviluppava la ricognizione del fenomeno da parte dei Probiviri e il suo inquadramento giuridico, che giungeva a qualificare lo sciopero come legittima astensione temporanea dal lavoro, non incidente sulla prosecuzione del rapporto e non idonea perciò a legittimare l’imprenditore ad agire per la risoluzione del contratto per inadempimento (art. 1165 c.c.). Lo sciopero, che l’attenta analisi dei Probiviri intuiva gravitare nel contratto, nell’ambito del quale era destinato ad esplicare i suoi effetti, veniva dunque configurato come espressione della libertà dei contrattazione, ricondotto a quelle stesse norme di rango costituzionale che garantivano l’autonomia contrattuale (artt. 26 e 29 Stat. Albertino), e sfociava naturalmente nel concordato, ossia nell’accordo collettivo tra operai e imprenditori, volto alla preservazione dei patti contrattuali da unilaterali variazioni da parte dell’imprenditore, alla loro modificazione in senso migliorativo, ovvero alla formazione di un nuovo contratto. Lo sciopero veniva dunque colto come momento della contrattazione, espressione del processo irreversibile di interazione tra autonomia collettiva e privata, che consentiva ai contraenti di collocarsi in condizione di parità in sede di formazione del contratto.

Sciopero tra società e legge

ALUNNO ROSSETTI, Franco
2008

Abstract

Il saggio contribuisce alla ricostruzione di un significativo fenomeno che, a partire dagli ultimi decenni dell’800, si connetteva saldamente al rapporto di lavoro e trovava una sua sistemazione dogmatica attraverso l’opera di costante rilevazione dell’esperienza svolta dai Collegi dei Probiviri: lo sciopero. Muovendo dalla libertà di associazione, costituzionalmente garantita (art. 32 Stat. Albertino), si affermava la legittimità delle coalizioni di lavoratori, finalizzate ad iniziative collettive destinate ad incidere sul rapporto di lavoro. La svolta liberale impressa al sistema in materia di sciopero dal Codice penale Zanardelli del 1889 con gli artt. 165 e ss., aveva poi garantito l’affermazione della libertà di sciopero. Da tale constatazione si sviluppava la ricognizione del fenomeno da parte dei Probiviri e il suo inquadramento giuridico, che giungeva a qualificare lo sciopero come legittima astensione temporanea dal lavoro, non incidente sulla prosecuzione del rapporto e non idonea perciò a legittimare l’imprenditore ad agire per la risoluzione del contratto per inadempimento (art. 1165 c.c.). Lo sciopero, che l’attenta analisi dei Probiviri intuiva gravitare nel contratto, nell’ambito del quale era destinato ad esplicare i suoi effetti, veniva dunque configurato come espressione della libertà dei contrattazione, ricondotto a quelle stesse norme di rango costituzionale che garantivano l’autonomia contrattuale (artt. 26 e 29 Stat. Albertino), e sfociava naturalmente nel concordato, ossia nell’accordo collettivo tra operai e imprenditori, volto alla preservazione dei patti contrattuali da unilaterali variazioni da parte dell’imprenditore, alla loro modificazione in senso migliorativo, ovvero alla formazione di un nuovo contratto. Lo sciopero veniva dunque colto come momento della contrattazione, espressione del processo irreversibile di interazione tra autonomia collettiva e privata, che consentiva ai contraenti di collocarsi in condizione di parità in sede di formazione del contratto.
2008
9788879881272
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