Il saggio ricostruisce la storia di due inediti e organici interventi decorativi che nel corso dell'Ottocento interessano villa Corsi Salviati a Sesto Fiorentino. La concezione unitaria del primo, databile tra il 1810 e il 1813, si sviluppa in due “stanze-paese”, una delle quali di gusto egizio, con raffinate pitture trompe-l’œil aperte su luminosi paesaggi, mentre una terza sala, di ispirazione neopompeiana, presenta figure di baccanti e sul soffitto un grande tondo con Giove ed Ebe: un soggetto, questo, forse allusivo alle relazioni tra Francia e Italia negli anni della dominazione napoleonica, durante i quali il committente delle decorazioni, Francesco Antonio Corsi Salviati, ricoprì ruoli pubblici di prestigio. Al 1864-66 risale invece l’ambizioso ciclo di affreschi realizzati da Eugenio Agneni in occasione delle nozze di Bardo Corsi Salviati e Pia Tolomei: in questo caso i temi allegorici (Iris appare dopo la procella, i Quattro elementi) si dispiegano sulla volta e sulle pareti del salone a imitazione delle fastose decorazioni sei-settecentesche, declinando una tradizione accademica capace di appagare il gusto della committenza e, allo stesso tempo, di proporsi come esemplare negli anni in cui si dibatte sulla creazione del nuovo “stile della Nazione”.
'Delizie' in villa. Le decorazioni ottocentesche
Stefania petrillo
2020
Abstract
Il saggio ricostruisce la storia di due inediti e organici interventi decorativi che nel corso dell'Ottocento interessano villa Corsi Salviati a Sesto Fiorentino. La concezione unitaria del primo, databile tra il 1810 e il 1813, si sviluppa in due “stanze-paese”, una delle quali di gusto egizio, con raffinate pitture trompe-l’œil aperte su luminosi paesaggi, mentre una terza sala, di ispirazione neopompeiana, presenta figure di baccanti e sul soffitto un grande tondo con Giove ed Ebe: un soggetto, questo, forse allusivo alle relazioni tra Francia e Italia negli anni della dominazione napoleonica, durante i quali il committente delle decorazioni, Francesco Antonio Corsi Salviati, ricoprì ruoli pubblici di prestigio. Al 1864-66 risale invece l’ambizioso ciclo di affreschi realizzati da Eugenio Agneni in occasione delle nozze di Bardo Corsi Salviati e Pia Tolomei: in questo caso i temi allegorici (Iris appare dopo la procella, i Quattro elementi) si dispiegano sulla volta e sulle pareti del salone a imitazione delle fastose decorazioni sei-settecentesche, declinando una tradizione accademica capace di appagare il gusto della committenza e, allo stesso tempo, di proporsi come esemplare negli anni in cui si dibatte sulla creazione del nuovo “stile della Nazione”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.