Nel quadro delle iniziative culturali promosse dal regime fascista all’estero, sono diverse le mostre di arte italiana contemporanea allestite in città dell’Europa nordorientale tra il 1934 e il 1938, negli anni in cui la politica espositiva passa sotto il diretto controllo del Ministero per la stampa e la propaganda. Organizzate dalla Biennale internazionale d’arte di Venezia, le mostre diventano un prezioso strumento della diplomazia: “arte come mezzo di avvicinamento dei popoli”, scriverà nel 1938 Antonio Maraini, segretario della Biennale, confidando in un’azione culturale animata anche da un’ormai improbabile vocazione pacifista. Per esemplificare dinamiche, attori e contenuti del fenomeno, sono qui prese in esame le mostre più significative che si tengono in aree geopolitiche considerate strategiche: quella realizzata nel 1935 in Polonia e trasferita poi in Romania e Bulgaria; l’esposizione di Budapest del 1936; infine la mostra circolante nei Paesi Baltici (1937-38), dedicata al “Paesaggio italiano”, un tema emblematico dell’identità nazionale e proprio per questo particolarmente adatto alla propaganda di Stato e alla promozione turistica.
The Promotion of Italian Contemporary Art in Central and Eastern Europe between 1934 and 1938
Stefania Petrillo
2021
Abstract
Nel quadro delle iniziative culturali promosse dal regime fascista all’estero, sono diverse le mostre di arte italiana contemporanea allestite in città dell’Europa nordorientale tra il 1934 e il 1938, negli anni in cui la politica espositiva passa sotto il diretto controllo del Ministero per la stampa e la propaganda. Organizzate dalla Biennale internazionale d’arte di Venezia, le mostre diventano un prezioso strumento della diplomazia: “arte come mezzo di avvicinamento dei popoli”, scriverà nel 1938 Antonio Maraini, segretario della Biennale, confidando in un’azione culturale animata anche da un’ormai improbabile vocazione pacifista. Per esemplificare dinamiche, attori e contenuti del fenomeno, sono qui prese in esame le mostre più significative che si tengono in aree geopolitiche considerate strategiche: quella realizzata nel 1935 in Polonia e trasferita poi in Romania e Bulgaria; l’esposizione di Budapest del 1936; infine la mostra circolante nei Paesi Baltici (1937-38), dedicata al “Paesaggio italiano”, un tema emblematico dell’identità nazionale e proprio per questo particolarmente adatto alla propaganda di Stato e alla promozione turistica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.