Il saggio spiega il difficile rapporto tra ambiente ed economia partendo dai fenomeni che più imbarazzano la teoria economica: i rifiuti, l'inquinamento, i beni pubblici, i beni comuni locali e globali, il negletto ruolo del capitale naturale in economia. Vengono passati in rassegna i fallimenti del mercato connessi a ciascun fenomeno ed i possibili strumenti da utilizzare per rimediare a tali fallimenti. Un approfondimento particolare è dedicato al fenomeno delle esternalità negative con l'indicazione dei rimedi (contrattuali, amministrativi, volontari, economici) che possono essere adottati per prevenire/contrastare l'inquinamento (con un approfondimento delle politiche ambientali di ultima generazione adottate dalla Unione Europea: Emas, Eco-Label, accordi volontari), nella consapevolezza che solo un mix integrato di vari strumenti (e non la predominanza di una tipologia rispetto ad un'altra) può riuscire a dare una parziale risposta ai problemi ambientali sempre più gravi, pervasivi, irreversibili. Vengono analizzate anche le criticità ambientali non solo da un punto di vista microeconomico, ma anche macroeconomico fatto questo che mette in discussione il dogma stesso della crescita economica illimitata. Tra crescita economica illimitata e decrescita economica oltranzista si può ipotizzare l'alternativa equilibrata dello sviluppo sostenibile, di cui vengono fornite alcune interpetazioni (sostenibilità forte e debole) e viene altresì sottolineata la necessità di una sua declinazione sia a livello globale che locale. Una delle conclusioni più significative del saggio è che la sostenibilità non è un concetto relegabile solo alla sfera delle eco-logica e della bio-logica, ma deve estendersi anche alla sfera della socio-logica, data la stretta interdipendenza del binomio natura-cultura.Infine viene illustrato, nei suoi lineamenti fondamentali e nei suoi vari filoni di pensiero, il paradigma dell'ecological economics, la scienza interdisciplinare che, coniugando scienze sociali e naturali, può essere in grado di affrontare le sfide ambientali in misura più efficace rispetto all'economia dell'ambiente e tanto più all'economia tradizionale.

Un approccio alternativo per i rebus ambientali della teoria economica

MONTESI, Cristina
2005

Abstract

Il saggio spiega il difficile rapporto tra ambiente ed economia partendo dai fenomeni che più imbarazzano la teoria economica: i rifiuti, l'inquinamento, i beni pubblici, i beni comuni locali e globali, il negletto ruolo del capitale naturale in economia. Vengono passati in rassegna i fallimenti del mercato connessi a ciascun fenomeno ed i possibili strumenti da utilizzare per rimediare a tali fallimenti. Un approfondimento particolare è dedicato al fenomeno delle esternalità negative con l'indicazione dei rimedi (contrattuali, amministrativi, volontari, economici) che possono essere adottati per prevenire/contrastare l'inquinamento (con un approfondimento delle politiche ambientali di ultima generazione adottate dalla Unione Europea: Emas, Eco-Label, accordi volontari), nella consapevolezza che solo un mix integrato di vari strumenti (e non la predominanza di una tipologia rispetto ad un'altra) può riuscire a dare una parziale risposta ai problemi ambientali sempre più gravi, pervasivi, irreversibili. Vengono analizzate anche le criticità ambientali non solo da un punto di vista microeconomico, ma anche macroeconomico fatto questo che mette in discussione il dogma stesso della crescita economica illimitata. Tra crescita economica illimitata e decrescita economica oltranzista si può ipotizzare l'alternativa equilibrata dello sviluppo sostenibile, di cui vengono fornite alcune interpetazioni (sostenibilità forte e debole) e viene altresì sottolineata la necessità di una sua declinazione sia a livello globale che locale. Una delle conclusioni più significative del saggio è che la sostenibilità non è un concetto relegabile solo alla sfera delle eco-logica e della bio-logica, ma deve estendersi anche alla sfera della socio-logica, data la stretta interdipendenza del binomio natura-cultura.Infine viene illustrato, nei suoi lineamenti fondamentali e nei suoi vari filoni di pensiero, il paradigma dell'ecological economics, la scienza interdisciplinare che, coniugando scienze sociali e naturali, può essere in grado di affrontare le sfide ambientali in misura più efficace rispetto all'economia dell'ambiente e tanto più all'economia tradizionale.
2005
9788834855904
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/153660
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