Che rapporti ha la città di Perugia e i suoi abitanti con il fiume Tevere? Il fiume scorre piuttosto lontano dal centro storico di Perugia, attraversa due sue frazioni (Ponte Valleceppi e Ponte Felcino) e si colloca ai margini di una terza frazione (Ponte San Giovanni) a segnarne un tratto dei confini comunali. Analizzare il rapporto tra il Tevere e Perugia significa interfacciarsi con uno straordinario mosaico, frutto di fenomeni naturali e antropici che hanno lentamente ma inesorabilmente plasmato il territorio. Il Tevere ha fortemente contribuito a delineare l’identità del territorio perugino, il suo ruolo è segnato da un passato importante con un grande pastificio costruito proprio sulla sponda, ora completamente abbandonato. Si salvano gli interstizi, come piccoli percorsi per fare jogging o avere un contatto più immediato con un ambiente semi-naturale, le associazioni culturali locali che cercano di recuperare la memoria storica, le amministrazioni o gli studiosi che seguono percorsi (ardui) di partecipazione popolare. Ma tende a prevalere una certa inerzia. Per capirne a fondo le interconnessioni, i conflitti e le sinergie, questo lavoro utilizza un approccio multi-scala e multi-attore, descrivendo in primo luogo brevemente (i) l'area del bacino idrografico del fiume Tevere, per passare poi a fare un primo zoom su (ii) la scala regionale e delineare la visione guida denominata “Progetto Tevere” della Regione Umbria; un passaggio successivo riguarderà la scala comunale (iii) che riporta le peculiarità fisico-geografiche del Comune di Perugia; ancora, si guarderà al livello di centro urbano (iv) concentrandosi sulla frazione con maggiore complessità nel rapporto con il fiume, denominata Ponte San Giovanni, ed infine un ultimo livello (v), a scala di progetto, nel quali si confronta la visione del Comune riguardo la rigenerazione di un’area industriale dismessa ai margini del fiume con quella dei suoi abitanti.

Il Tevere e la città di Perugia, un fiume lasciato alla periferia

Francesco Parente;MariaElena Menconi
2023

Abstract

Che rapporti ha la città di Perugia e i suoi abitanti con il fiume Tevere? Il fiume scorre piuttosto lontano dal centro storico di Perugia, attraversa due sue frazioni (Ponte Valleceppi e Ponte Felcino) e si colloca ai margini di una terza frazione (Ponte San Giovanni) a segnarne un tratto dei confini comunali. Analizzare il rapporto tra il Tevere e Perugia significa interfacciarsi con uno straordinario mosaico, frutto di fenomeni naturali e antropici che hanno lentamente ma inesorabilmente plasmato il territorio. Il Tevere ha fortemente contribuito a delineare l’identità del territorio perugino, il suo ruolo è segnato da un passato importante con un grande pastificio costruito proprio sulla sponda, ora completamente abbandonato. Si salvano gli interstizi, come piccoli percorsi per fare jogging o avere un contatto più immediato con un ambiente semi-naturale, le associazioni culturali locali che cercano di recuperare la memoria storica, le amministrazioni o gli studiosi che seguono percorsi (ardui) di partecipazione popolare. Ma tende a prevalere una certa inerzia. Per capirne a fondo le interconnessioni, i conflitti e le sinergie, questo lavoro utilizza un approccio multi-scala e multi-attore, descrivendo in primo luogo brevemente (i) l'area del bacino idrografico del fiume Tevere, per passare poi a fare un primo zoom su (ii) la scala regionale e delineare la visione guida denominata “Progetto Tevere” della Regione Umbria; un passaggio successivo riguarderà la scala comunale (iii) che riporta le peculiarità fisico-geografiche del Comune di Perugia; ancora, si guarderà al livello di centro urbano (iv) concentrandosi sulla frazione con maggiore complessità nel rapporto con il fiume, denominata Ponte San Giovanni, ed infine un ultimo livello (v), a scala di progetto, nel quali si confronta la visione del Comune riguardo la rigenerazione di un’area industriale dismessa ai margini del fiume con quella dei suoi abitanti.
2023
978-88-6938-317-5
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1547657
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