L'intervento intende soffermarsi su alcuni episodi letterari che nel corso del Seicento mettono in luce il complessivo declino della figura dell'intellettuale cortigiano, ponendo in relazione due ambiti di scritture apparentemente molto distanti e diversi tra loro: da una parte alcune polemiche orchestrate da Matteo Peregrini e Giovanni Battista Manzini intorno alla rispettabilità e all'utilità del mestiere di Cortigiano, che sono certamente collocabili nel lungo dibattito sul rapporto/conflitto tra cultura e potere; dall'altra il celebre racconto comico-popolare di Giulio Cesare Croce composto dalle Astuzie sottilissime di Bertoldo e dalle Piacevoli e ridicolose semplicità di Bertoldino, che aveva fatto compiere al tema una "brusca virata".
Villani a Corte, Corti in Piazza. Metamorfosi della saggezza nel Seicento
fabrizio scrivano
2023
Abstract
L'intervento intende soffermarsi su alcuni episodi letterari che nel corso del Seicento mettono in luce il complessivo declino della figura dell'intellettuale cortigiano, ponendo in relazione due ambiti di scritture apparentemente molto distanti e diversi tra loro: da una parte alcune polemiche orchestrate da Matteo Peregrini e Giovanni Battista Manzini intorno alla rispettabilità e all'utilità del mestiere di Cortigiano, che sono certamente collocabili nel lungo dibattito sul rapporto/conflitto tra cultura e potere; dall'altra il celebre racconto comico-popolare di Giulio Cesare Croce composto dalle Astuzie sottilissime di Bertoldo e dalle Piacevoli e ridicolose semplicità di Bertoldino, che aveva fatto compiere al tema una "brusca virata".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.